1° Maggio di fascisti e democratici


Il clima in cui si è svolta la festa di questo Primo Maggio ci conferma un quadro di anomalie che tendono a saldarsi e normalizzarsi. La debolezza di una classe operaia, da anni sotto attacco di politiche liberiste, emerge in una drammaticità unica. E’ un Primo Maggio, che alla vigilia, ha visto scorribande di fascisti che a Napoli hanno aggredito compagni e imbrattato l’università. Il tutto descritto dall’informazione di regime, con l’avallo del Partito Democratico, come scontro tra opposti estremismi. A Napoli, i dirigenti democratici in nome di quel bipolarismo tanto caro alla P2 hanno persino attaccato strumentalmente il candidato De Magistris non spendendo alcuna parola contro Casa Pound con la quale anzi alcuni dirigenti intrattengono scambi e confronti. E’ stato un Primo di Maggio di guerra alla faccia della costituzione italiana. Non dimentichiamo, infatti, che i bombardieri italiani; con l’avallo di Napolitano, delle opposizioni parlamentari e dei sindacati confederali; sganciano bombe sulla Libia. Fascisti e democratici fanno il gioco delle parti ma entrambi difendono servilmente il sistema. E’ stato un Primo Maggio occupato ideologicamente dal Vaticano, con la beatificazione di Giovanni Paolo II. Insomma un Primo Maggio difficile dove comunque in molte realtà i compagni sono scesi in piazza con dignità e determinazione contrastando, come a Napoli e a Massa i fascisti, o contestando i sindacati di regime UIL e CISL diventati nell’occasione servizio d’ordine squadrista del PD. Il Primo Maggio dei compagni è stato diverso da quello ipocrita di fascisti e democratici è stato un giorno di lotta al capitalismo responsabile di tutti i mali che affliggono il pianeta. L’alternativa che dobbiamo realizzare non deve essere un’alternanza di governo ma un’alternativa di società con questo spirtito abbiamo festeggiato il Primo Maggio e con questo spirito diciamo nè Fascisti nè democratici ma coerentemente anticapitalisti.

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