Epilogo giunta Lunardini?


Le dimissioni del consigliere Renzo Pieraccini eletto, in una lista civica e poi passato al PDL, unico voto su cui poggiava l’ormai fragile maggioranza, hanno accelerato la crisi di una giunta impopolare, la quale si barcamenava tra propaganda demagogica e continui rinvii. Fin dal suo insediamento al potere, si era capito subito che lo spessore politico di questi signori era molto basso. Il personale politico della destra viareggina non ha mai brillato tanto è vero che nel comporre la giunta avevano attinto da ex amministratori di comuni limitrofi.
Nei primissimi giorni di amministrazione emergono subito le menzogne raccontate in campagna elettorale. Una su tutte: quella dei parcheggi gratuiti.
La prima crisi avviene con la lista civica, di civico secondo noi aveva solo il nome, di Vivere Viareggio. Vivere Viareggio è un gruppo di politici rampanti cresciuti alla scuola del peggior neoliberismo vicina ad un imprenditore proprietario di una TV locale che vuole a tutti i costi portare il casinò a Viareggio e che esprime il vicesindaco. Il vicesindaco, il signor Alberto Benincasa, pur di ottenere il casinò scavalca il sindaco e decide di andare a Roma per trattare. La rottura è inevitabile. Non tutti i consiglieri di Vivere Viareggio passano, però, all’opposizione. La campagna acquisti in questi casi è roba di routine. L’amministrazione procede tra sperimenti ridicoli di ronde di militari in pensione e il degrado delle periferie. In giunta, più per figura che per altro, c’è anche un assessore al decoro, già indagato in precedenza per incendio e altri reati. Il sindaco mostra la faccia sorridente e intanto tutti cercano di tirarlo per la giacchetta. La giunta non guadagna la ribalta se non per gaffe o gravi errori. Si passa dal penoso tentativo di rimuovere la lapide intitolata ai martiri di Sant’Anna di Stazzema al Principe di Piemonte da parte della signora Clerici al vergognoso utilizzo di soldi della strage del 29 giugno usati per acquistare motociclette per i vigili. L’opposizione purtroppo spesso è tiepida e quando invita alla mobilitazione non muove altro che il solito ceto politico più qualche amico.
Una pessima gestione del carnevale 2012 da parte della fondazione nominata da questa amministrazione è la goccia che fa traboccare il vaso aprendo di fatto la crisi che ci porta ai giorni nostri.
Le dimissioni di Lunardini sono salutate positivamente dai cittadini, sui vari blog e social network, ma si manifesta anche la preoccupazione per gli scenari futuri. Le opposizioni sono in ritardo e senza una vera progettualità strategica. Le tentazioni di pseudo governi tecnici sul modello del vampiro Mario Monti aleggiano. Nei prossimi 20 giorni staremo a vedere cosa succede. Intanto Sinistra Critica della Versilia con una nota lancia una proposta “Ci piacerebbe vedere una sinistra unita e capace di indicare un candidato a sindaco che sappia parlare i molti linguaggi della città. Una persona che non sia espressione diretta delle burocrazie dei partiti ma che venga dal mondo dei movimenti, delle associazioni, che sappia parlare al sociale, al mondo del volontariato e che sappia sintetizzare un programma di reale cambiamento e svolta. Quello di cui non c’è bisogno è di transizioni infinite, di inciuci, compromessi al ribasso e moderatismo. Serve una sinistra che sappia fare la sinistra cercando di rispondere alle problematiche dei tanti viareggini che soffrono la crisi.”
Vediamo se questo appello non cadrà nel vuoto e sarà accolto dalle altre forze della sinistra della città.

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