Chiudiamo gli OPG! La paura di chi rischia di finirci dentro.


Gli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) sono una categoria di istituti che a metà degli anni settanta, ha sostituito i vecchi manicomi criminali. Sono strutture giudiziarie dipendenti dall’amministrazione penitenziaria del Ministero di Giustizia. Più volte queste strutture sono state al centro di aspre polemiche perché giudicate inumane e per niente utili al recupero dei detenuti. Dopo varie sentenze della corte costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla legittimità costituzionale degli OPG, il 17 gennaio 2012 la commissione giustizia del Senato ha finalmente approvato all’unanimità la chiusura definitiva degli OPG entro il 31 marzo 2013. Il decreto legge del 25 marzo 2013 n. 24 ha però prorogato tale chiusura al 1 aprile 2014.
Di fatto molte persone ancora soffrono dentro gli OPG e altre rischiano di finirci nonostante queste strutture non abbiano alcun futuro.
In Versilia un giovane compagno rischia di finire dentro un OPG e ci ha fatto pervenire alcune considerazioni che pubblichiamo molto volentieri.

“La situazione di chi è in attesa di giudizio e che stando al codice penale rischia una pena da scontare in OPG è frastagliata di dubbi. Dopo l’appello sono in attesa di giudizio definitivo. Da oltre un anno ho gli obblighi di cura presso una struttura terapeutica versiliese e adesso sì è aggiunto un giudizio di pericolosità sociale che rischia di far pendere il verdetto in senso negativo. Nonostante, la chiusura in programma gli organi giudiziari si avvalgono ancora di questo tipo di forma carceraria. Se già il carcere ordinario non da le basi di rieducazione sociale come possano darle questi centri detentivi psichiatrici che ricordano i vecchie manicomi. Le poche basi di adattamento degli individui vengono distrutte e, di fatto, le persone perdono anche quel poco che le fa persone, la dignità di un pasto regolare, l’igiene e la socialità eterogenea di cui e con cui si può arginare la diaspora interiore dell’ inadatto.
Già costretto alla detenzione farmacologica temo di finire, adesso, in uno di quei posti ribattezzati, dal compagno Solari (Omicidi Psichici Garantiti).Una triste realtà che mi tormenta lentamente è il verdetto del tribunale di sorveglianza di Firenze che ha rifiutato l’ appello alla sentenza del foro di Lucca che mi ammonisce con 2 anni di OPG. Non si pensi ad un ammonizione sportiva, va ben al di là del semplice stare su di una panchina e vedere altri giocare, è non vedere proprio la partita né poter partecipare agli allenamenti. In questi giorni consultando gli avvocati, con il tempo che ombreggiava di un nero nube, ho avuto il collo soffocato dai tempi che mi rimangono per non fare la figura del completo pericolo sociale davanti alla prossima udienza, già da inizio anno fermento una tristezza avanti a la falsa morale che mi disgusta.”

Il dramma e la lucidità di queste parole fanno a cazzotti con l’ipocrisia dominante di un sistema che crede di poter risolvere i problemi del disagio mentale con la coercizione e la reclusione. Da sempre siamo stati contro gli OPG e questa testimonianza ci rafforza nella convinzione che questi “non luoghi” vadano chiusi immediatamente e che nessuna altra persona ci deve più finire dentro inghiottita.

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