L’analisi e l’intervento dei COBAS sul mondo del lavoro in Versilia

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Come sportello sindacale dei COBAS lavoro privato della Versilia, abbiamo deciso di scrivere queste poche righe per condividere la nostra esperienza sul territorio negli ultimi mesi.

Lo spaccato del mondo del lavoro che emerge dalle situazioni con cui siamo venuti in contatto, per quanto parziale,crediamo possa essere utile a tutti/e per capire qual è il contesto socio-economico in cui viviamo e quali sono le principali criticità che vivono sulla propria pelle i lavoratori versiliesi, aldilà delle retoriche governative che da mesi ci parlano del rilancio dell’economia grazie al “miracoloso” jobs act.

Innanzitutto dobbiamo sottolineare la diffusione preoccupante del lavoro sommerso che ormai non riguarda più esclusivamente alcuni settori in cui da sempre è presente questa piaga (come il turismo o l’assistenza domiciliare), ma che al contrario si sta diffondendo sempre più in settori dove il lavoro stabile -per quanto precario fosse- fino ad oggi la faceva “da padrone”

Emblematica a questo riguardo è la vicenda che stiamo seguendo di un call-center di Lucca, la G&D Consulting, dove 12 lavoratori su 15 lavoravano da mesi senza alcun tipo di contratto, con il continuo ricatto della perdita del posto in caso di mancato raggiungimento di determinati risultati produttivi e con livelli retributivi al di sotto di quelli contrattuali.

Cronica, come già accennato, la presenza di lavoratori al nero nell’assistenza domiciliare, spessissimo lavoratori stranieri e quindi ancora più ricattabili e con stipendi al limite della sussistenza. Infatti, insieme alle donne, i migranti risultano ,in generale, i lavoratori più discriminati da diversi punti di vista: costantemente sotto ricatto per il permesso di soggiorno, costretti ad accettare sia retribuzioni che condizioni di lavoro indegne di un paese che si professa democratico e civile.

Altro capitolo a nostro avviso estremamente importante è quello delle cooperative sociali, a cui un sistema perverso di appalti al ribasso affida importanti servizi socio-sanitari del nostro territorio. In un contesto dominato dalle politiche di austerity e di tagli agli\degli enti locali, il sistema degli appalti porta a due conseguenze drammatiche, connesse tra loro: servizi al cittadino sempre più scadenti e inefficienti e condizioni di lavoro sempre più misere e precarie per i lavoratori delle cooperative (bisogna ricordare che, grazie al jobs act, al cambio d’appalto tutti i lavoratori vengono assunti col nuovo contratto a tutele crescenti perdendo quindi diritti acquisiti in anni di servizio).

In questo senso sono estremamente significative alcune vertenze, come quella che riguarda le pulizie nelle scuole, su cui ormai l’anno prossimo grava il rischio di condizioni igienico sanitarie insufficienti a causa appunto del taglio netto alle ore di lavoro.

La grave situazione finanziaria che attanaglia il comune di Viareggio ha portato inoltre in alcuni casi all’affidamento diretto del servizio invece che la gara d’appalto, dinamica che rischia di far saltare le clausole sociali che tutelano i posti di lavoro, fermo restando che le clausole da sole non bastano, in quanto facilmente aggirabili dalle modifiche intervenute nei cambi di appalto e dalla volontà politica della Pubblica amministrazione di non dettare alcuna regola a salvaguardia della occupazione.

Terzo ambito d’intervento importante su cui abbiamo lavorato è quello dell’igiene ambientale, in particolare nell’azienda ERSU. In questo caso nostro obiettivo principale è stato garantire il posto di lavoro a quei lavoratori precari che, con l’entrata in vigore del gestore unico ATO costa, rischiavano di rimanere tagliati fuori: presidi, volantinaggi e soprattutto un grande sciopero a cui hanno preso parte anche le famiglie della Brigata Sociale Antisfratto hanno fatto sì che venissero integrati a pieno titolo nell’organico dell’azienda.

Altra problematica emersa è quella del continuo tentativo da parte dei dirigenti dell’ERSU di intimorire i lavoratori con continui provvedimenti disciplinari: da parte nostra abbiamo difeso ogni singolo lavoratore che ci contattava (aldilà della tessera di appartenenza) sempre con ottimi risultati, grazie anche ai nostri legali.

In conclusione il quadro che emerge è oggettivamente di estrema difficoltà dei lavoratori: sebbene i successi da parte nostra non sono certo mancati (lavoratori licenziati ingiustamente che sono stati riassunti a seguito di una semplice lettera legale o di una vertenza intrapresa, lavoratori al nero che sono stati regolarmente assunti…..) è evidente che la strada da fare è ancora lunga.

Da parte nostra continueremo a offrire un, seppur piccolo, punto di riferimento per tutti quei lavoratori che non vogliono subire sulla propria pelle il ricatto della crisi (ti faccio lavorare ma in condizioni da schifo), nella prospettiva di riuscire a fare un salto di qualità e sviluppare lo sportello come strumento conflittuale nei luoghi di lavoro, convinti che solamente partendo dal basso, organizzandoci e creando rete con le altre vertenze sociali che sono aperte sul territorio (salute, casa, istruzione e ambiente) sia possibile rovesciare il paradigma che domina le nostre vite e rimettere al centro del sentire e dell’agire comune le persone e i loro diritti.

COBAS LAVORO PRIVATO VERSILIA

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