Poca democrazia e tante risse interne in CGIL

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Interveniamo sulla questione Bindocci per affermare con chiarezza che la sua rimozione è l’ennesima conferma di quanto poco democratica sia divenuta la CGIL. Alcuni dirigenti della CGIL di Lucca allineati alla giunta Del Ghingaro sono contenti di levarselo dai piedi ma questo non ci sorprende minimamente perché risponde alle dinamiche burocratiche che riguardano i funzionari di un sindacato ormai lontano, da tempo, dalla vita reale e dal conflitto di classe.

E’ sicuramente da biasimare l’irresponsabile comportamento di Franco Chiarico e Umberto Marchi che lanciano il sasso e poi nascondono la mano. Non ci si può muovere in una direzione e poi fare finta di non sapere negando anche davanti all’evidenza. E’ proprio per queste ambiguità che la CGIL nazionale ha perso oltre 70.000 tessere.

Crediamo, tuttavia, che non sia il caso di inventarsi eroi dove non ce ne sono.

Bindocci paga il suo sostegno a Poletti (PD ufficiale e perdente) contro Del Ghingaro (PD ufficioso e vincente). Infatti durante l’ultima tornata elettorale è stato determinante per permettere a quella lista civetta della Federazione della Sinistra di presentarsi e raccattare un misero 2%

E proprio dalla FdS arrivano le prime posizioni di difesa alcune veramente ridicole, come quelle dell’ex assessora al sociale Isaliana Lazzerini che parla di occupare la camera del lavoro. Quando famiglie senza casa occuparono lo stabile di via Matteotti era pronta a sgomberare e denunciare adesso invece l’occupazione è legittima. Forse il diritto all’abitare compreso per i minori vale di meno di un posto in CGIL? La posizione più imbarazzante per Bindocci però arriva da Massimigliano Baldini, ex candidato a sindaco di Fratelli d’Italia e Lega Nord che arriva a ventilare l’ipotesi di sventolare la bandiera rossa. Dove sia nato l’amore tra questa destra e la CGIL non lo sappiamo? Forse quando Lega e CGIL marciarono assieme in una demagogica manifestazione per la legalità alcuni mesi fa dove qualcuno raccoglieva perfino le firme per chiedere l’esercito in città?

Sarebbe auspicabile che la bandiera rossa, storico simbolo di lotta dei lavoratori e delle lavoratrici, non venisse usato per scontri tutti interni all’apparato di un sindacato che ogni giorno perde pezzi non ultimo l’abbandono dell’ex leader nazionale Giorgio Cremaschi.

Non facciamo il tifo per nessuna delle due fazioni della CGIL anzi invitiamo gli iscritti e leiscritte a riconsegnare la tessera e ad uscire costruendo nuove forme autorganizzate di difesa dei propri diritti nei luoghi di lavoro.

Brigata Sociale Antisfratto

Communia Viareggio

Coordinamento Anticapitalista Versiliese

Partito Comunista dei Lavoratori

Ora Costituente

Repubblica Viareggina

Unione Inquilini

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