Intervista a Domenico Marsili candidato al senato per la lista “Per una sinistra rivoluzionaria”

Abbiamo incontrato e posto alcune domande a Domenico Marsili candidato al senato nel collegio della Toscana per la lista “Per una sinistra Rivoluzionaria.”

1)Qual è il senso della presentazione di questa lista?

1)Quello di far conoscere l’esistenza di un progetto rivoluzionario per il superamento del sistema capitalistico.

2)Il Partito Comunista dei Lavoratori non è la prima volta che si presenta alle elezioni cosa ha di diverso questa presentazione rispetto alle altre?

2)E’ sempre diverso lo scenario politico generale. Rimane intatto il progetto sopra indicato e lo sforzo per la creazione di un fronte unitario è sempre all’ordine del giorno.

3)Come immaginate il dopo 4 marzo quali scenari politici e quali scenari sociali?

3)Una difficoltà oggettiva a trovare una maggioranza immediata in quanto l’obbiettivo del bipartitismo è palesemente fallito. Questo per quanto riguarda il governo. E anche in Italia l’argine alla deriva capitalista che prepara ancora nuove tragedie e sacrifici lo può porre solo la mobilitazione a patto che si ponga su obbiettivi chiari e non si faccia ingannare da falsi rivoluzionari alla greca o insegua sovranisti che conducono solo a destra verso pericolosi nazionalismi.

4)L’alleanza tra PCL e Sinistra Classe e Rivoluzione è un alleanza solo elettorale o le due forze politiche collaboreranno anche dopo il 4 marzo?

4)Da sempre il PCL pensa a fronti unici di lotta. Dal settembre dello scorso anno, proprio a Firenze, abbiamo iniziato a spingere ancor di più ponti verso quei soggetti politici che condividono con noi molte analisi nazionali ed internazionali, oltre che un percorso storico – culturale. Questo momento elettorale per noi fa parte di un percorso che, tra l’altro, speravamo di affrontare anche con altre forze che, invece, all’ultimo momento hanno preferito altre strade. Ci proveremo ancora ed ancora.

5)Ci indichi in sintesi alcuni punti salienti del vostro programma?

5)La riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore a parità di paga. Il ripristino dell’età pensionabile a 60 anni, o a 35 anni di lavoro, salario minimo intercategoriale fissato per legge non inferiore a 1400 euro netti. Mensili. Un salario garantito ai disoccupati pari all’80% di un salario di un lavoratore. L’annullamento del debito pubblico verso le banche. La nazionalizzazione delle banche senza indennizzo per i grandi azionisti. La nazionalizzazione, senza indennizzo, delle grandi aziende: a partire da quelle che licenziano o inquinano. Siamo per un governo dei lavoratori e delle lavoratrici, basato sulla loro forza e organizzazione per la federazione socialista d’Europa.

 

 

This entry was posted in Senza categoria. Bookmark the permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


cinque + 4 =