“La morte fa schifo il giornalismo che non verifica le fonti anche…” Azione reodaista di Luca Fani e Gigi Blù.

A metà marzo gli artisti reodaisti Luca Fani e Gigi Blù hanno pubblicato sulla pagina facebook l’esito di una azione provocazione sperimentale partita nel cimitero di Pietrasanta e terminata il 23 marzo sul quotidiano “La Nazione”. Riportiamo qui sotto

” In vista dell’art happening “Chi non muore si rivede” abbiamo deciso di compiere una provocazione R(3)ODADAISTA. Da tempo stiamo portando avanti un progetto che si chiama: “La morte fa schifo.” Un progetto che si sviluppa con poesia visiva e alcune performance. In questo caso abbiamo messo in risalto come a fare schifo sia anche l’informazione che non verifica le notizie. E bastata una semplice foto, di un cane di nome “Red” ribattezzato per l’occasione “Bamba”, il nome era già tutta una promessa. Red si è accucciato in un giardino davanti ad una pietra perché di questo si tratta per lui e non di un cimitero. Nessun animale sa cosa sia un cimitero che è un’idea esclusivamente umana. La foto con alcune righe è stata mandata da un email anonimo ai giornalisti de “La Nazione” che non hanno verificato la fonte forse perché troppo eccitati da quella voglia melensa, mielosa e strappa lacrime che attanaglia un certo giornalismo italiano. Il cane va davvero al cimitero con i suoi padroni come andrebbe da qualsiasi altra parte. I cani comunque non sanno che sotto le tombe ci sono i corpi degli esseri umani. Questo voler antropomorfizzare un animale non rende il cane migliore ma noi umani solo più ingenui. Nell’azione non c’è alcuna mancanza di rispetto per i defunti, quindi si rlassino benpensanti e bigotti che adesso si stracceranno le vesti. Anzi c’è il tentativo di evidenziare e valorizzare un dolore tipicamente umano e riaffermare l’importanza dei cimiteri come luoghi di memoria. Certo anche un cane può sentire il dolore per l’assenza di una persona ma appunto per l’assenza di una persona non per la morte. Un cane soffrirebbe anche se il suo padrone fosse vivo e non lo vedesse perché il non vederlo equivarrebbe alla sua assenza. Non è la prima volta che leggiamo notizie di cani davanti alle tombe dei padroni. La maggior parte di queste notizie sono false o hanno altre spiegazioni. Il cane per rendersi conto che l’essere umano è nella tomba dovrebbe avere assistito a tutte le fasi che dall’obitorio portano all’inserimento della salma nella cassa da morto fino alla tumulazione nella tomba al cimitero. Solo assistendo a tutte queste fasi il cane potrebbe capire che i resti della persona si trovano in quel cimitero. La maggior parte dei cani non assiste a niente di tutto questo, quindi continueranno a soffrire per l’assenza ma, anche, ad aspettare il ritorno del proprio padrone. Il materialismo, il razionalismo, sono i fantasmi di questa nostra epoca. Essi riappaiono in questa provocazione artistica per mettere in risalto ancora una volta che bisogna dubitare dei propri sensi (empirismo) e cercare le risposte in una maggiore profondità della mente. Non possiamo far morire la ragione come ha fatto questo articolo. Continueremo a “giocare” intorno alle tematiche della morte, e non solo per esorcizzarla ma per esplorarla e capire quanto sia ricca e preziosa la vita umana.

Gigi Blu’ ( rigidamente con l’accento sulla “u”)

Luca Fani (il risorto)

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