Lo spirito popolare del carnevale di Viareggio


Un carnevale troppo insensibile che pensa solo al guadagno, cosi ha rischiato di apparire a molti questa edizione del carnevale di Viareggio. E polemiche erano anche emerse sulla presenza di steward che avevano impedito ai primi due corsi a molti migranti di entrare nel percorso o all’ipocrita, quanto proibizionista, decisione di non vendere più alcolici alle feste rionali dopo le 23. Ma per fortuna c’è la gente, quella in carne ed ossa, che ha saputo ridare al carnevale quello spirito popolare che per la Fondazione e i politici rischiava di scomparire. Cosi al rione Darsena davanti al CRO per il martedì Grasso in tanti hanno omaggiato il mitico compagno Adriano Mazzoni. Al secondo corso il movimento in difesa dell’Acqua Pubblica ha sfilato dietro al carro di Simone Politi “Acqua l’oro Blu”. Nella giornata conclusiva, oltre all’ormai consueto presidio che tutti gli anni il comitato a sostegno del popolo della Palestina promuove, vari esponenti del pacifismo locale, contattasi con un giro di telefonate, hanno sfilato con tanto di striscione contro la guerra raccogliendo gli applausi del pubblico e lo stupore dei politici locali. Ma il punto più alto si è raggiunto quando Alessandro Avanzini, vincitore del primo premio per i carri di prima categoria, ha deciso di festeggiare con tanto di pugno alzato e le note di “Bella Ciao”. In tanti sul carro e intorno hanno cantato “Bella Ciao” con uno spirito di rivalsa e una speranza di liberazione che in molti anche a Viareggio aspettano.

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