GAIA, a Viareggio, ha interrotto l’erogazione dell’acqua da diverse case, nei giorni scorsi, lasciando le famiglie senza un bene di prima necessità. In alcune di queste case le persone si sono autorganizzate e hanno risposto riattaccandosela da se in barba al divieto. L’azione di GAIA è giudicata inaccettabile da ampi settori dei movimenti sociali viareggini che non hanno la minima intenzione di vedere un ente privato continuare a lucrare sulla pelle dei cittadini in difficoltà economiche.
Intanto Repubblica Viareggina continua il suo impegno a fianco del comitato “Acqua alla gola” per chiedere ai sindaci della Versilia l’uscita dei comuni da Gaia. Tutti i giovedì le compagne e i compagni della lista del faro si ritrovano in zona mercato a Viareggio a raccogliere firme. A Massa dopo la grande manifestazione di quest’estate c’è stato un altro appuntamento di piazza il 24 settembre abbastanza partecipato che conferma che il movimento in difesa dell’acqua pubblica sta crescendo. Sono sempre di più i cittadini a protestare per bollette eccessivamente care e per servizi inadeguati. Dal quartiere Bonifica al Varignano in molti hanno protestato perché GAIA ha inviato richieste esose superiori alle 1000 euro minacciando che se non verranno pagate, entro venti giorni dall’arrivo della bolletta, provvederanno a staccare l’acqua. Crediamo che l’unica risposta all’arroganza di GAIA sia l’autorganizzazione e la mobilitazione. L’acqua è un bene primario e loro non devono permettersi di toccarlo. I politicanti, di quasi tutti i colori, hanno disatteso la volontà popolare espressa chiaramente con il referendum del 2011 dal popolo italiano. In molte parti d’Italia dove l’acqua viene staccata le persone si organizzano e la riallacciano “abusivamente” abbiamo ancora le immagini di tante e tanti giovani vestiti da Mario Bross che a Roma hanno riattaccato dove ACEA aveva staccato.