Sui telegiornali occidentali arrivano notizie di un Venezuela sul piede della rivolta contro Nicolas Maduro. Si parla di brogli e mobilitazioni gigantesche contro il governo. Questa narrazione è totalmente falsa. La vittoria di Maduro è stata netta con il 51,2%,. Vittoria prevedibile non solo per il consenso del chavismo, che si è consolidato nei decenni, ma anche perché l’opposizione si è presentata divisa, con decine e decine di candidati. I telegiornali italiani ci parlano solo di uno di questi candidati Edmundo Gonzàles Urrutia che si è fermato poco sopra il 40% Tra l’altro cosa curiosa questo signore presta solo la faccia ma il capo dell’opposizione rimane Maria Corina Machado responsabile di diversi crimini e tarme contro la patria.
Ma cosa sta accadendo in Venezuela?
Abbiamo parlato con diverse persone che si trovano a Caracas e in altre città venezuelane e ci hanno detto che la situazione è per lo più tranquilla. Ci sono stati episodi di teppismo dell’estrema destra ma subito contenuti dalla polizia. C’è stata una grande mobilitazione a favore di Maduro promossa dal Partito Socialista Unificato del Venezuela con quai un milione di persone. In Venezuela la situazione, nonostante, il tentativo di destabilizzazione da parte di potenze straniere, USA in testa, è saldamente nelle mani del governo legittimo quello di Maduro. Tuttavia la narrazione dei paesi occidentali è quella di alimentare il caos per legittimare magari un intervento esterno. Sentire parlare Blinken di brogli e gli USA di democrazia ci fa sorridere. Ci sembra di rivedere Collin Powell che sventolava la fialetta e parlava di armi chimiche in Iraq. I nord americani, quelli che rovesciarono con la violenza Salvator Allende per sostituirlo con Pinochet, non hanno molta credibilità. Del resto è almeno 15 anni se non di più che cercano di mettere le mani sul Venezuela come sulla Bolivia. Ci chiediamo dove sia finito il burattino Juan Guaidò? Il golpista si è rifugiato negli USA quando ha capito che non aveva chance in Venezuela. Gli Usa, tuttavia, ci devono provare considerato anche il quadro mondiale. Conquistare o perdere un territorio per chi gioca a fare la guerra è fondamentale. Un Venezuela amico di Cina, Russia e Iran è inaccettabile per Blinken e banda.
Dopo anni di sconfitte, in quello che una volta gli USA chiamavano il cortile di casa, hanno deciso di tornare alla riscossa e lo hanno fatto investendo milioni di dollari per appoggiare quel criminale liberista di Javier Milei in Argentina. E proprio l’Argentina è uno dei paesi capo fila nella lotta per destabilizzare il Venezuela. Il paese ha chiuso l’ambasciata. L’America Latina sembra dividersi ed è questo quello che volevano gli USA. Il continente che sembrava avere trovato una sua autonomia ai tempi di Chavez, Castro e Morales riprecipita nel caos ma anche questo è un segnale chiaro della crisi dell’imperialismo USA. Alla vigilia della terza guerra mondiale gli USA non possono tollerare armi russe e cinesi in Sud America. Questo è essenzialmente il motivo principale per cui gli imperialisti nord americani si sono inventati la storiella dei brogli. L’UE, e con essa il servile governo italiano, si accoda alla strategia di Washington. Sulla stessa linea Argentina, Uruguay, Costa Rica, Ecuador, Perù, Cile e Panama, Di tutto altro avviso sono Nicaragua, Cuba, Bolivia e Honduras che si complimentano con Maduro. Nel mezzo si trovano Brasile, Messico e Colombia che ufficialmente stanno cercando di mediare ma che in realtà stanno cercando di capire cosa convenga di più loro. Intanto Maduro incassa il riconoscimento importante di Russia, Iran e soprattutto di Cina. Insomma come per l’Ucraina e l Medio Oriente anche il Venezuela diviene occasione di divisone per i due schieramenti mondiali che si stanno affrontando.
Noi sosteniamo Maduro non perché sia il nuovo Che Guevara. Maduro sta al marxismo non più di quanto ci stava Kerensky. I marxisti devono difenderlo dall’attacco dell’imperialismo straniero (anarchici e sedicenti troskisti non l’hanno capito) ma nello stesso tempo devono provare a sostituirlo con una direzione veramente rivoluzionaria (gli stalinisti non lo impareranno mai). L’equidistanza, comunque, tra golpisti di destra e governo legittimamente votato è un errore e una schifezza pazzesca! Si sta con Maduro come Lenin stette con Kerrensky, quando il generale Kornilov cercò di rovesciarlo.
In Italia compagne e compagni antimperialisti sono scesi in piazza per denunciare i tentativi di golpe di USA e rompere l’asfissiante propaganda di Tajani e soci. Perfino il capitalista pazzo Elon Musk si starebbe muovendo per rovesciare Maduro. La paura per il socialismo negli USA è enorme da ricorrere alle peggiori menzogne e alle manovre più oscene. Non è il tempo di fare i settari o i puristi anche se il governo Maduro ha le sue contraddizioni va sostenuto dall’attacco imperialista e va sostenuto senza se e senza ma.