La morte di Alì scuote AS.I.A. e Brigata Mutuo Sociale che attaccano sulle residenze negate.

“La morte di Alì non farà notizia come quella di Saed, perché non è morto in una roulotte parcheggiata in una zona periferica, dove è facile alimentare leggende metropolitane e creare facili allarmismi. Alì Fathi è morto nel reparto di rianimazione di Livorno la notte del 3 settembre. Eppure le due storie hanno molto in comune. Entrambi abbandonati dai servizi sociali della sedicente perla del Tirreno. Alì dormiva da anni presso il pronto soccorso abitativo al Cantiere Sociale Versiliese. Era un nostro militante e soprattutto si sentiva un viareggino. Da 30 anni viveva in questa città, aveva lavorato in cantiere, e aveva fatto il volontario per varie associazioni sul territorio ma questo non ha impedito ai burocrati che lavorano all’ufficio anagrafe del comune di Viareggio di respingergli le richieste per avere una residenza nella via Fittizia dei Vageri comprese quelle presentate dal nostro legale. Alì non si arrendeva e aveva consumato la suola delle scarpe per andare in quell’ufficio, dove veniva preso in giro dalla funzionaria. “Risei qui?” “Ormai siamo amici, sei fisso qui.” Sarcasmo di pessimo gusto che accompagnava il disumano diniego di una serie di diritti tra i quali il più importante quello ad avere un medico di famiglia, Alì, quindi, non poteva fare analisi né farsi prescrivere una ricetta. Il 29 agosto ha detto ad un compagno di sentirsi poco bene e si è ritirato nel suo alloggio. Alcune ore dopo, non rispondendo alle nostre chiamate, abbiamo aperto la porta e lo abbiamo trovato riverso in terra tremante, abbiamo chiamato l’ambulanza che lo ha portato al Versilia dove la situazione è apparsa subito grave e dove hanno deciso si trasferirlo a Livorno. Purtroppo dopo alcuni giorni in rianimazione è morto.

Il dolore per noi, che abbiamo convissuto con lui, è grande ma molti sono anche i ricordi che ci resteranno. Tra questi la sua passione per i Pink Floyd, e l’amore per la città. Ci diceva spesso sono venuto ad abitare in uno dei posti più belli del mondo. Amava girare a piedi per Viareggio, quella Viareggio che gli ha negato i suoi diritti. Per noi Alì sarà sempre un viareggino sicuramente più di quei grigi burocrati che gli hanno impedito di avere la residenza, sicuramente più del sindaco lucchese, che si disinteressa totalmente della povertà, dell’emergenza abitativa e dei drammi sociali.

Nelle prossime ore valuteremo se e come presentare un esposto alla procura della repubblica per le continue residenze negate.”

AS.I.A. USB Viareggio

Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare

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