Consiglio Comunale: per i movimenti di lotta della casa la politica ha perso.

E’ andata in scena come prevista la seduta del consiglio comunale aperto sull’emergenza abitativa. In realtà è apparso subito palese il tentativo da parte dell’amministrazione comunale di fare uno spot alla Fondazione Casa. Dopo l’introduzione del sindaco ci sono stati interventi fiume dell’assessore al sociale Roberto Rossetti, del presidente della provincia Sergio Baccelli e del presidente dell’ERP Francesco Franceschini. Definirli logorroici è prolissi ci appare un eufemismo. Ad un certo punto la maggioranza delle persone in aula s’è spazientita anche perché erano venuti per sentire chi l’emergenza abitativa la vive davvero. Sono partiti alcuni fischi e l’urlo “casta casta.” Il presidente del consiglio comunale Chiara Romanini ha minacciato l’interruzione del consiglio marcando ulteriormente la distanza tra le istituzioni e i cittadini. Dopo pochi minuti tutto è rientrato e ci sono stati alcuni interventi di associazioni. E’ intervenuto Alessandro Giannetti, presidente del Cantiere Sociale, che ha ribadito come il tentativo dei politicanti di mestiere di mettere sfrattati contro associazioni in merito all’utilizzo dell’ex INAPLI sia miseramente fallito. Sabrina fausto, per la Caritas, ha evidenziato la drammaticità delle nuove povertà. Michelangelo Di Beo, per l’Unione Inquilini, ha sottolineato il fallimento delle politiche sociali delle amministrazioni che si sono succedute e del pressapochismo degli assistenti sociali preposti. Samuele Marsili, della Brigata Sociale Anti Sfratto, ha voluto mettere in chiaro cosa sia la “governance”, assenza di scelte politiche per subalternità della politica all’economia e ha ribadito che le pratiche di riappropriazione continueranno. Tutti gli interventi sono stati salutati da lunghi applausi da parte del pubblico. Un altro momento di tensione s’è avuto quando il presidente del consiglio comunale Chiara Romanini non voleva far parlare Shokri Hroub del circolo Nilo Caprili di Rifondazione Comunista. Alla fine Shokri è riuscito a prendere la parola. Ed è emersa la netta spaccatura che c’è all’interno del partito della rifondazione: una parte ben attaccata alle poltrone e per questa supina al PD, un’altra disposta a dialogare con i movimenti e a stare nelle lotte sociali.

Alla fine la serata mostra una fotografia di un consiglio comunale che non conta niente. Lo scontro politico è tutto al di fuori delle istituzioni tra i poteri forti e chi lotta autorganizzandosi riappropriandosi di quello che il capitalismo toglie ogni giorno a tantissime persone. La vittoria degli occupanti del Colombo è la dimostrazione che chi si organizza e lotta può vincere.

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