Mentre chi ha provocato il dissesto in città applaude Renzi all’Eden il “No Sociale” manifesta in Piazza Campioni

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In ritardo, come è sua consuetudine, ma alla fine il presidente del consiglio è arrivato al cinema Eden, di Viareggio, per fare la sua propaganda elettorale. Matteo Renzi, invece di governare il paese, corre su e giù per lo stivale per fare campagna elettorale alla sua deforma costituzionale, votata da un parlamento di nominati ed eletto da una legge elettorale giudicata anticostituzionale. Il cinema Eden è pieno ma a riempire un cinema si fa presto specie se sei il presidente del consiglio e se il tuo partito chiama alla raccolta tutti i burocrati e i funzionari di apparato. Di giovani non ce ne sono veramente pochi. Le fotografie parlano da se teste calve e giacche grigie. Renzi è arrivato in una città militarizzata all’inverosimile, con persino i cecchini sul tetto del cinema. “Ma la sua scorta non doveva essere la gente?” Almeno cosi diceva qualche tempo fa il rottamatore. Decine di auto e mezzi blindati eccola la sua scorta pagata dai cittadini. Ma si sa il Guappo di Rignano è abituato a spararle grosse. Quasi come un altro toscano di fantasia, quel Pinocchio di collodi, anche lui burattino ma almeno quello non aveva sulla testa i fili della BCE e del FMI. Arriva in città nel giorno in cui ricorre l’anniversario della morte di Matteo Valenti, morto bruciato sul lavoro ma lui racconta i suoi ricordi di Viareggio i bagni, lo zio che si tuffa nella vasca dopo la vittoria ai mondiali e altre frescate da qualunquista al bar. Il livello politico nel paese ormai è basso ma Viareggio avrebbe bisogno di sentirsi dire altro. In città ci sono stati numerosi delitti, il degrado è ovunque, ci sono emergenze sociali prima tra tutte quella abitativa ma Renzi va avanti e parla delle sue vacanze al mare. Sceglie di glissare sui problemi di Viareggio, forse, perché creati, in buona parte, dai suoi colleghi di partito. Come dimenticare le responsabilità degli ex sindaci e di tutto il PD nel dissesto cittadino. Renzi; quello che ha premiato l’imputato della strage ferroviaria del 29 giugno, Mauro Moretti, mandandolo a dirigere Finmeccanica; non conosce l’Italia, non conosceva Firenze figuriamoci se può conoscere Viareggio. Ma Viareggio la conoscono bene i dirigenti locali del PD che senza pudore alcuno hanno provato a strumentalizzare persino Burlamacco e Ondina, le maschere che rappresentano l’intera città. Renzi non dice niente di particolarmente interessante ma la claque applaude e poi una volta finita giù di selfie. Questo è quello che avviene all’Eden. Intanto, a duecento metri di distanza, oltre un centinaio di persone sfida il freddo in piazza Campioni divenuta per l’occasione la piazza del “No sociale.” Renzi sta cercando di far credere all’Italia che ad opporsi alla sua deforma siano solo le destre di Salvini e Berlusconi perché ha paura di una critica sociale e di sinistra. Nonostante la compiacenza delle televisioni, tuttavia, dopo la manifestazioni di Roma e Firenze non può più nascondere che esiste una sinistra che dice di No. Anche a Viareggio è arrivato il “No Sociale”. Le piazze del “si” e quella del “no sociale” si sfidano e nonostante che a dividerle siano solo 200 metri la distanza sociale, politica e morale si misura in anni luce. Sulle poltroncine dell’Eden ad applaudire ci sono assessori, presidenti di municipalizzate, consiglieri delegati, ecc.. In piazza a sfidare il freddo e guardati a vista dai celerini ci sono precari della scuola, disoccupati, lavoratori, senza casa, persone che si impegnano quotidianamente nel sociale e che intendono la politica come passione e volontariato senza percepire stipendi anzi alle volte rimettendoci soldi di tasca propria. E’ la distanza che c’era tra la reggia di Versailles e le contrade di Parigi alla fine del diciottesimo secolo. Ma la differenza è anche un’altra in Piazza Campioni il microfono è aperto e chiunque può prendere parola al cinema Eden è come alla direzione del PD Renzi se la canta e se la suona. Intervengono in tanti in piazza Campioni esponenti del sindacalismo di base e della CGIL,  esponenti dei centri sociali, del Movimento No Euro, e del movimento di lotta per la casa, ci sono i Partigiani Sempre e  ancora esponenti dell’associazionismo e dei vari partiti della sinistra.  Dalla piazza passa anche qualcuno del M5S e qualcuno fuoriuscito recentemente dal PD, perché è bene ricordarlo, Renzi che vuole unire l’Italia non è stato in grado di tenere unito nemmeno il suo partito. Questo a lui, però, interessa poco. Quello che a lui interessa è vincere il referendum magari di un solo voto in modo che il 4 dicembre divenga un nuovo 18 brumaio. La deforma istituzionale con il combinato disposto della legge elettorale rischiano non solo di farci cader in una deriva autoritaria ma di farci perdere gli ultimi grammi di sovranità nazionale favorendo i capitalisti tedeschi. La piazza del “No Sociale” ha rappresentato e rappresenta, quindi, anche , idealmente un filo legato alla Resistenza.

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