Azione simbolica del CAV sul tetto della CISL


Ieri verso l’ora di pranzo una quindicina di ragazzi del Coordinamento Anticapitalista Versiliese (CAV) si sono recati in via Largo Risorgimento presso la sede CISL di Viareggio per chiedere lo “sciopero generele”. Alcuni giovani hanno distribuito volantini mentre altri sono saliti sul tetto srotolando uno striscione e accendendo un fumogeno. L’iniziativa, che aveva anche lo scopo di lanciare la mobilitazione del 14 a Roma, ha visto giungere la solidarietà del consigliere comunale della Federazione della Sinistra Cristian Rossi che in una nota dice: “Pieno appoggio al metodo e al contenuto”. Qui sotto pubblichiamo integralmente il comunicato del CAV.
Comunicato Stampa del Coordinamento Anticapitalista Versiliese (CAV)
Oggi alle ore 13 c.a. una quindicina di precari e studenti del C.A.V (Coordinamento anticapitalista Versiliese) hanno occupato simbolicamente il tetto della sede CISL appendendo uno striscione con la richiesta di uno sciopero generale immediato, come hanno fatto in queste settimane gli universitari e i lavoratori in tutte le piazze d’Italia. L’azione compiuta ha lo scopo di denunciare l’atteggiamento di alcuni sindacati (come CISL, UIL, UGL) che ormai da anni non rappresentano alcuna istanza di rivendicazione di diritti per i lavoratori ma anzi operano a doppio filo con il padronato italiano. (Marchionne, Mercegaglia ecc).L’obbiettivo strategico, ormai consolidato, di questi sindacati è quello di bloccare qualsiasi tipo di conflittualità sociale in modo che venga accettato passivamente il concetto che la crisi, nata dalle operazioni speculative di finanza e grande industria, debba essere, invece, pagata dai lavoratori e dagli studenti attraverso i tagli al sociale e ai salari.Fuori dalla sede sono stati, inoltre, attaccati manifesti che denunciano il clima di connivenza delle forze politiche presenti oggi in parlamento.Il 14 dicembre saremo a Roma al fianco dei lavoratori, dei precari, degli studenti e dei migranti, che fuori dalla logica che il modello bipolare impone, vorranno costruire un’alternativa sociale partendo dal basso.Dietro al voto di “fiducia – sfiducia” al governo si nasconde secondo noi un’operazione di ristrutturazione politica di tipo gattopardesco, il classico “cambiare tutto per non cambiare niente”. La sfiducia va portata al modo di produzione parassitario tipico del capitalismo italiano e al modello politico di alternanza bipolare; cosi come sta avvenendo da settimane grazie alle mobilitazioni sociali portate avanti da studenti e ricercatori nell’ambito del mondo della formazione, dagli operai pensiamo a quelli della EATON di Massa, dai migranti costretti a salire sui tetti e gru per rivendicare i diritti.Pensiamo sia giunto il momento di costruire lo sciopero generale non solo, contro le politiche del governo, ma anche contro le richieste di Marchionne e Marcegaglia.

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