La repressione non fermerà la resistenza della Valle


L’eroica resistenza dei valsusini allo scellerato progetto della TAV merita il plauso di tutte le persone che credono che i diritti valgano più dei profitti. La TAV serve alle solite aziende di intrallazzoni buone solo a lucrare e devastare l’ambiente. La maggioranza dei valsusini non la vuole e si oppone con generosità e determinazione alla devastazione del territorio. Il governo, con la compiacenza delle opposizioni liberali PD in testa, ha deciso di scatenare una feroce repressione di piazza come non si vedeva da tempo per consegnare il territorio alle aziende che dovrebbero iniziare i lavori entro il 30 giugno. Oltre 2000 uomini delle forze dell’ordine, invece di essere utilizzati per combattere mafia, camorra e criminalità organizzata, sono stati mobilitati stamani assieme a ruspe per attacare militarmente il presidio pacifico dei No TAV. La risposta dei militanti non si è fatta attendere ma la disparità delle forze in campo ha determinato una momentanea battuta d’arresto. Il movimeto No TAV ha già fatto sapere che non rinuncerà alla lotta e in molte città d’Italia è scattata la solidarietà. La vittoria ai referendum contro la privatizzazione dell’acqua e contro il ripristino del nucleare fa indispettire, non poco, i poteri forti che vedono nella TAV un’ultima occasione da non farsi scappare per gonfiare il proprio portafoglio ma proprio quella vittoria ai referendum legittima oltremodo la resistenza della popolazione tradita dalla Lega Nord che al di là del barbaro slogan ” padroni a casa nostra” regala la valle ai poteri forti che sono pronti a stuprare il territorio.
Noi esprimiamo piena solidarietà a tutti i compagni feriti o denunciati a seguito degll’aggressione poliziesca di stamani. A 10 anni dal G8 di Genova siamo ancora nelle piazze ad indignarci e a progettare un mondo diverso da quello delle perversioni capitalistiche. A 10 anni dal G8 di Genova ritroviamo sulla nostra strada uomini in divisa pronti a reprimere selvaggiamente il dissenso. Tuttavia, siamo sicuri che la repressione non fermerà la lotta.

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