Dalle Americhe all’Europa: Rivoluzione e Internazionalismo


Si è svolta martedì 11 ottobre, davanti ad una platea attenta, presso il cantiere sociale versiliese un dibattito seminariale intitolato “Dalle Americhe all’Europa: Rivoluzione e Internazionalismo”. L’iniziativa promossa dal Cantiere Sociale Versiliese, dal Coordinamento Anticapitalista Versiliese e da Utopia Rossa con l’adesione di altre associazioni è stata impostata in due momenti dalle 18 alle 20.30 un ricordo sulla figura di Ernesto Che Guevara nel 44° anniversario della sua morte e l’attuale importanza del ruolo della rivoluzione cubana nell’America Latina. Dopo cena dalle 21.30 alle 23.00 il dibattito ha affrontato più accuratamente le dinamiche del processo bolivariano e di quello che è stato definito “socialismo del ventunesimo secolo”.
Al Tavolo, presentati da Carlo Giorgetti, tra i relatori sono intervenuti: Roberto Massari (Italia) Scrittore, editore e presidente della Fondazione Ernesto Che Guevara, partecipò alla rivoluzione dei “capitani” in Portogallo, fondatore di “Utopia Rossa”, Alex Pausides (Cuba) Poeta ed editore, è stato direttore della rivista culturale mensile Il barbuto Cayman. Attualmente è Vice Presidente dell’Associazione degli Scrittori e coordinatore generale del Festival di Poesia dell’Avana, Alfredo Helman (Argentina) ex guerrigliero argentino esiliato durante il periodo della dittatura di Videla, David Kunzle (California, USA ) Storico sociale, critico e studioso di arti popolari e docente di storia dell’arte presso l’università di Santa Barbara in California. Purtroppo non sono potuti intervenire, come previsto in un primo momento, Douglas Bravo (Venezuela) ex guerrigliero e leader del partito della rivoluzione Venezuelana e Humberto Vazquez Viaña (Bolivia) uno dei massimi storici boliviani del “Che” ex guerrigliero responsabile della rete urbana del Che in Bolivia che accompagnò Tania alla guerriglia.
Il dibattito ha dato spunti interessanti e non ha avuto la presunzione di giungere a conclusioni anche perché la pluralità di posizioni emersa tra gli stessi relatori e tra gli interventi dei compagni in sala.
E’ emerso con nettezza come certi processi rivoluzionari siano ancora in corso e come non sia segnata la loro evoluzione o involuzione. La lotta tra le posizioni rivoluzionarie e progressiste e gli interessi di burrocrazie emergenti è in corso anche in paesi che hanno scelto di fare una politica antimperialista. A noi la posizione corretta da assumere sembra quella di difendere e sostenere questi paesi contro l’imperialismo, in primis contro quello nord americano, ma nello stesso tempo di favorire le critiche e le lotte interne di chi considera la rivoluzione un processo ancora in divenire.
Tornano attuali le frasi scritte da Lev Trotsky, nel programma di transizione del 1938, e riferite all’URSS. «Il pronostico politico ha un carattere alternativo: o la burocrazia, diventando sempre di più l’organo della borghesia mondiale nello Stato operaio, distrugge le nuove forme di proprietà e respinge il paese nel capitalismo, o la classe operaia schiaccia la burocrazia e si apre una via verso il socialismo.»

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