Ancora violenza e criminalità fascista a Lucca


Ancora una volta la vigliacca violenza dei fascisti colpisce a Lucca. Ancora una volta dietro l’ennesimo gesto infame c’è un personaggio squallido, come Andrea Palmeri che da buon figlio di papà è riuscita finora a farla sempre franca. A denunciare, con coraggio e dignità, l’aggressione è la vittima, un giovane di 34 anni, tale Stefano Benassi. Il Benassi, in una lettera inviata ai mezzi di informazione, dall’ospedale Campo di Marte dov’è ricoverato, racconta di come Il Palmeri lo abbia minacciato con un coltello all’interno di un locale, di come lo abbia provocato, di come inneggiasse al duce e di come infine fuori dal locale lo abbia colpito con un tirapugni all’occhio sinistro e poi si sia dileguato. Siamo alle solite! Ancora una volta il signorino compie un gesto ignobile che non deve passare in alcun modo sotto silenzio. Ci chiediamo se a a compiere una simile azione fosse stato un immigrato cosa avrebbero scritto certi giornalisti che molto spesso sono stati compiacenti con Palmeri. Ci chiediamo con una domanda retorica: “Se tutti questi reati, compiuti da questo fascistello figlio di papà, li avesse compiuti un proletario qualunque se non sarebbe a scontare una pena dentro il carcere di San Giorgio?”
Mentre alcuni media si concentravano con campagne di criminalizzazione su studenti in protesta, sui giovani dei centri sociali e sui migranti la violenza fascista non è mai venuta meno a Lucca. Cosa scriverà adesso un giornalista come Aldo Grandi, che in passato spese parole per difendere il Palmeri? Parlerà ancora di opposti estremismi o condannerà senza se e senza ma la violenza fascista? Intanto a seguito di varie perquisizioni compiute dalle forze dell’ordine in casa di alcuni individui di estrema destra sono state trovate armi bianche, bandiere con svastiche e droga. Ma la droga non la spacciano solo gli immigrati e non la consumano solo nei centri sociali? Aspettando di leggere la prossima favola noi invitiamo tutti gli antifascisti e i sinceri democratici a tenere alta la guardia perché ancora una volta appare palese come criminalità e neofascismo siano strettamente intrecciati.

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