Nella città vetrina di Forte dei Marmi il PD amministra tra mafia russa e neofascismo

Durante la protesta sul pontile, organizzata dai compagni di varie realtà sociali e politiche anticapitaliste sotto la sigla “Versilia Antirazzista”, un giovane che faceva ripetutamente il saluto romano ha dichiarato: “I narcotrafficanti russi portano soldi i negri senegalesi no dunque meglio i primi….” In questa frase c’è tutto il senso di quella rete da pollaio messa per placare le anime di alcuni razzisti e rassicurare la lobby dei balneari che continuano ad avere agevolazioni e priilegi sulla spiaggia che è bene ricordare non è proprietà di nessuno e tanto meno loro.
Il sindaco Buratti, ha ceduto alle pressioni della destra e non è nemmeno la prima volta che ciò accade. In passato a Forte dei Marmi fu utilizzata la polizia municipale per una vera e propria vergognosa caccia al venditore ambulante sulla spiaggia. Non è un mistero che a Forte dei Marmi estremisti di destra per convenienze personali, in passato, abbiano votato per la sedicente lista di centrosinistra che ha sostenuto Buratti. Il paese è piccolo e la legge elettorale permette queste strane ambiguità.

Mafia Russa e neofascismo con queste due schifezze è obbligata a convivere la città vetrina di Forte dei Marmi e le responsabilità di chi l’amministra sono evidenti. Buratti invece di risolvere i problemi reali della sua comunità: come quello di dire un no netto al piano di incenerimento dei rifiuti, altro tema su cui ha mostrato ambiguità, persevera un politica dell’immagine.

Buratti per lavarsi la coscienza o forse solo più per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, nella continua ricerca del consenso, ha deciso di aiutare un senegalese che vuole aprire una azienda agricola nel suo paese. “Aiutiamoli a casa loro! ” Non era anche questo uno slogan della destra?!
E mentre a Forte dei Marmi tra mercato e stabilimenti balneari abbonda il lavoro nero il problema sono quattro senegalesi che cercano di campare vendendo due borse. Le guerre dei poveri alimentate dalla destra sono diventate ormai patrimonio di questo PD che di democratico ha solo il nome.
La rete recisa è stato, non solo un atto di ribellione ad una decisione ingiusta e stupida ma, un alto atto etico di chi non si vuole fare dettare la morale dagli ipocriti e dai falsi moralisti delle varie destre. Invitiamo buratti a combattere con altrettanta decisione contro il lavoro nero, le infiltrazioni della mafia russa e i rigurgiti razzisti che sono presenti nella sua città. Temiamo purtroppo che questo nostro invito cadrà nel vuoto perché non risponde agli interessi elettorali del signor Buratti.

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