Famigliari delle vittime del 29 giugno protestano al cimitero contro la conferma di Moretti a capo delle Fs


I famigliari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio avevano annunciato la loro presenza al cimitero di Viareggio dove sono seppelliti alcuni dei loro cari per il giorno 19 agosto alle ore 16.30 e cosi è stato. L’iniziativa è la prima risposta alla scandalosa rinomina di Mauro Moretti come amministratore delegato delle ferrovie. La decisione che offende l’intera città di Viareggio ha portato l’associazione “Il Mondo che Vorrei” e L’assemblea 29 Giugno a promuovere questo appuntamento. Ma l’insensibilità di chi gestisce il cimitero della Misericordia di Viareggio, ha fatto correre il rischio di un incidente. Infatti i cancelli del cimitero erano chiusi. Un cartello si scusava e annunciava un’ordinaria manutenzione per il giorno 16 ma a penna c’era aggiunto il giorno 19. Appariva chiara la volontà di impedire ai famigliari delle vittime di entrare nel camposanto. La conferma di questo arrivava da un dipendente che avvicinandosi ai cancelli diceva: “Non c’è nessun lavoro non vogliono farvi entrare.”
Nonostante tutto, però, i famigliari delle vittime e gli altri manifestanti riuscivano ad entrare nel cimitero. Sul posto intervenivano i dirigenti del commissariato di Viareggio. La cosa ha dell’incredibile un imputato per omicidio colposo plurimo come Mauro Moretti viene riconfermato nel suo ruolo e i famigliari delle vittime controllati come criminali.
Strumentali, false e insensibili le parole di “Monsignor Monciatti”. Il Berlusconi di casa nostra dalla sua televisione pontificava su comportamenti immorali avvenuti nel “suo” cimitero. Da chi ha fatto, seppure legalmente, profitti dai defunti e da chi non paga i propri dipendenti non c’è nessuna lezione di morale da imparare. Oggi qualcuno voleva impedire a dei genitori di piangere i propri figli morti in quella maledetta strage. Oggi qualcuno voleva contribuire a cancellare la memoria e favorire l’oblio. Ma gli è andata male. Viareggio vuole verità e giustizia e s’è stufata dell’arroganza del potere da qualsiasi parte venga.

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