E’ ripreso a Lucca giovedì 6 febbraio alle ore 15 il processo contro la multinazionale Veolia accusata di avere taroccato i dati dell’inceneritore di Falascaia e avere versato nel fiume Bacatoio liquidi inquinati. L’aula era affollata. Molti ambientalisti sono intervenuti per assistere alla deposizione di Daniela Bertolucci una delle memorie storiche della lotta contro l’inceneritore di Falascaia. Al processo era presente anche il Blocco Anticapitalista che ha distribuito un volantino dal titolo: “Chi inquina, avvelena, sfrutta deve essere condannato.” Qui a seguire il testo del volantino: “Il solo sentire parlare di possibile riapertura dell’impianto di Falascaia da parte del presidente della regione Rossi ci angustia. Gli inceneritori, oltre ad essere anacronistici e antieconomici, sono una minaccia reale per l’ambiente e la salute di tutti i cittadini. Non dimentichiamo l’alto tasso di tumori rivelato, negli ultimi anni, in Versilia.
Da chiunque siano gestiti non possono giungere garanzie che i parametri vengano rispettati perché viviamo in una società dove i profitti di pochi valgono più delle vite di molti.
Il processo contro la multinazionale Veolia ci dice con chiarezza che sull’ambiente per decenni c’è chi ha lucrato violando le leggi e passando sopra il bene comune.
Ci auguriamo che i dirigenti di Veolia siano giustamente condannati per i reati commessi. A prescindere da quello che sarà la sentenza de tribunale, comunque, continueremo a contrastare le multinazionali che non hanno alcun rispetto per l’ambiente e la salute di noi tutti.
Ci opponiamo al piano della giunta regionale che prevede la costruzione di nuovi impianti di incenerimento e discariche a tal proposito abbiamo promosso anche una raccolta di firme.”