E ora anche la polizia manda le persone a dormire al pronto soccorso della Brigata Anti Sfratto

La grave emergenza sociale e abitativa non conosce pause. Stamane un poliziotto preoccupato di non sapere dove mettere una persona, senza fissa dimora, fermata e poi rilasciata ha chiamato il presidente del cantiere sociale, Alessandro Giannetti, chiedendo di intercedere presso la Brigata Sociale Anti Sfratto. E cosi è avvenuto. Un altro giovane si troverà a dormire per qualche giorno nel pronto soccorso abitativo gestito dalla Brigata Sociale Anti Sfratto. Purtroppo l’ondata repressiva non si ferma e nemmeno i rastrellamenti, gli sgomberi di spazi occupati o baracche. La guerra ai poveri voluta dal PD continua. Non tutte le persone fermate però hanno compiuto reati, e finiscono in carcere, alcune hanno la sola colpa di essere poveri. Queste politiche stanno creando seri problemi anche alle forze dell’ordine che invece di concentrarsi nel combattere la criminalità si trovano costretti ad intervenire su dinamiche sociali dove la politica cittadina latita. Il giovane di stamani nei mesi scorsi aveva incontrato il sindaco che non è stato in grado di risolvere il problema. Betti era troppo impegnato in altro che assumersi le proprie responsabilità.

Intanto l’Unione Inquilini con Michelangelo Di Beo afferma: “denunciamo con forza la guerra che Betti ha dichiarato alla povertà e a chi la combatte. Denunciamo, inoltre, le falsità dette dal sindaco su tutte le persone in emergenza abitativa. Betti farebbe bene a leggersi i fogli delle varie situazioni invece di sparare a zero.

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