Al circo elettorale di Viareggio Poletti e Santini perdono pezzi che raccatta Del Ghingaro

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La politica purtroppo ci ha abituato al malcostume dei cambi di casacca ma quello che stiamo assistendo a Viareggio, nel bel mezzo di una campagna elettorale, ha dell’incredibile. E’ il valzer di un ceto politico fatto di personaggi che cambiano sponda repentinamente alla ricerca disperata di una poltrona. La casta, con ogni mezzo, cerca di sopravvivere a se stessa e soprattutto alla voglia di cambiamento e pulizia che i viareggini richiedono. La destra e il PD entrambi si presentano divisi e con due candidati. Due di questi candidati Alessandro Santini di Forza Italia e Luca Poletti del PD stanno perdendo pezzi che prontamente vengono raccattati da Giorgio Del Ghingaro che in una specie di partito della nazione edizione locale ammanta nelle sue file gente di sinistra e di destra.
Capita spesso che durante una legislatura qualcuno faccia due conti e cambi schieramento politico ma l’audacia dei politici nostrani è arrivata a limiti impensabili. C’è,infatti, chi ha iniziato la campagna elettorale con un candidato e poi è passato, in corsa, con un altro.
Abbiamo visto così il DJ Paci dalla lista civica Viareggio Viva, che appoggia Poletti, passare all’appoggio a Santini poi abbiamo visto l’ex consigliere comunale Luigi Troiso, sempre della lista Viareggio Viva che aveva già iniziato a chiedere voti per Poletti passare a Del Ghingaro. Ma anche Alessandro Santini perde perde pezzi. Eugenio Vassalle ex consigliere del centrodestra e fautore di alcune liste civiche ha rotto con il candidato di Forza Italia e ha iniziato una trattativa con Giorgio Del Ghingaro. Questi balletti ci dicono essenzialmente due cose: la prima che certi candidati per un posto sono disposti a qualsiasi cosa e la seconda che i programmi di Poletti, Santini e Del Ghingaro non sono poi molto diversi tra loro.
Viareggio non ha bisogno né di macchiette né di giri di valzer. Viareggio ha bisogno di un programma di attenzione per le fasce più deboli. Viareggio non ha bisogno né di caste né di uomini della provvidenza che si mettano a comandare da soli ma ha bisogno di partecipazione. Santini rappresenta una continuità con la giunta Lunardini, mentre Poletti rappresenta una continuità con la giunta Betti. Del Ghingaro rappresenta, invece, un cacciucco di posizioni che, tuttavia, non garantiscono alcuna discontinuità. Anche il Movimento Cinque Stelle, che candida una figura per bene come Giulio Zanni, ha perso pezzi. Il fondatore del movimento a Viareggio, Paolo Miniussi, ha lasciato già da qualche mese e non con poche polemiche ma le defezioni sono molto più numerose. L’unica alternativa per i viareggini può arrivare solo dalla partecipazione dal basso e dal protagonismo dei movimenti sociali e da una sinistra che sa rigenerasi per questo la candidatura di Filippo Antonini rappresenta l’unica vera novità politica in controtendenza con il quadro esistente.

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