Pubblichiamo integralmente il documento approvato da Repubblica Viareggina per i beni comuni che annuncia la sua volontà di proseguire la sua avventura dopo l’esperienza elettorale
Documento
Repubblica Viareggina per i beni comuni nasce dall’esigenza di dare risposte politiche a quei (diversi) soggetti sociali, politici e culturali che praticano il conflitto (sociale) sul territorio e non si riconoscono nei partiti e forze politiche tradizionali. Si è presentata alle elezioni comunali di Viareggio con l’obbiettivo di dare voce ad istanze di movimenti e soggettività della sinistra che non avevano più rappresentanza, a maggior ragione in un momento di grande difficoltà e crisi economica, politica e culturale che vive la città di Viareggio. L’obbiettivo di una rappresentanza in Consiglio comunale, a causa di una legge elettorale antidemocratica e scellerata, non è stato centrato. Il 3,4% della lista e il 6,1% del candidato non sono bastati ad eleggere alcun consigliere. Di fatto 1.681 persone che hanno votato vengono escluse dalle elezioni. Elezioni che vedono eletto un sindaco nonostante l’82% dei viareggini non l’abbia votato; e poi non stupiamoci se assistiamo ad organi di rappresentanza istituzionali che hanno sempre meno forza. Questi dati drammatici non ci devano né spaventare né far si di accodarci al ritornello dei benpensanti borghesi, anzi … devono essere visti come un segno dei tempi ed anche una opportunità per i grandi spazi che si potrebbero aprire ad una politica radicata sul territorio e con proposte radicali e coraggiose. Anche per queste ragioni la costruzione di un soggetto politico, contrapposto alle destre ed alternativo al PD, nella Nostra Città è una necessità. Le ragioni per cui è nata Repubblica Viareggina per i beni comuni restano valide. Crediamo, quindi, che sia necessario rafforzare questo progetto stando nelle lotte ambientali, sociali ed economiche. Solidarizzando e sostenendo con chi quotidianamente si batte contro antenne e ripetitori, con chi fa picchetti antisfratto, con chi fa vivere spazi sociali e luoghi di aggregazione e con chiunque dal posto di lavoro al quartiere resiste ai soprusi delle politiche liberiste nella Nostra Città e non solo. Repubblica Viareggina per noi deve divenire lo strumento di chi vuole cambiare realmente le cose in Città. Per fare questo riteniamo fondamentali la partecipazione e le pratiche sociali che devono essere il centro dell’agire politico di Repubblica Viareggina. L’impegno assunto (profuso) da Filippo Antonini e da tutta la coalizione Viareggio Bene Comune non va disperso, per questo Repubblica Viareggina, strutturandosi in un soggetto politico, deve continuare a muoversi rafforzando la stessa coalizione Viareggio Bene Comune. Deve, però, anche dialogare e costruire percorsi con una serie di individui e di realtà politiche e sociali che magari hanno guardato anche a noi con interesse ma non sono state a pieno coinvolte dalla nostra proposta. Assemblea 29 giugno, Cantiere Sociale, CGC, CREA, Circolo Partigiani Sempre, FIOM, Rete Ambientale, solo per citarne alcune.
Crediamo che nella fase che abbiamo di fronte ci siano ampi spazi per costruire una nuova stagione di lotte ma anche per progettare un modo diverso di amministrare (governare) la Città. Un modo alternativo alle politiche liberiste e di governance portate avanti dal PD, compreso dalla sua cosiddetta “sinistra interna”con cui alcune forze della sinistra continuano a flirtare, non facendo altro che riproporre schemi e logiche vecchie, sempre più lontane dalla gente, in particolare giovani e lavoratori. Repubblica Viareggina -infatti- per noi deve esser libera da queste vecchie logiche che hanno contraddistinto il centrosinistra italiano e viareggino in questi ultimi decenni.
Repubblica Viareggina deve essere autonoma da ogni partito, sindacato, associazione, gruppo. Le decisioni devono essere prese con la modalità di una testa un voto. Va contrastata, inoltre, l’idea di cartello elettorale per questo Repubblica Viareggina deve costruirsi come soggetto politico a tutto tondo e non solo sul, pur importante, piano amministrativo per questo diviene importante guardare oltre quello che avviene nel nostro territorio. Fuggire il provincialismo, bensì avere una visione nazionale ed internazionale, in quanto tutto frutto di un’unica logica di sfruttamento e porsi in una discussione, alla pari, su di un piano nazionale con tutti quei soggetti potenzialmente interessati. I metodi e le tempistiche della costruzione di questo nostro progetto richiederanno una discussione attenta che deve nascere ed evolversi nelle prossime assemblee, soprattutto, rivolta a portare, senza timore, nel dibattito politico conflitto e soluzioni radicali quali sono state portate in campagna elettorale, come una politica seria sulla casa ed in materia sociale, l’internalizzazione dei servizi comunali, la riduzione delle partecipate, la Viareggio Porto e la lotta alle rendite di posizione. Consapevoli, che i difficili momenti in cui viviamo, non sono tempi per la raccolta, bensì per la semina, in particolare nella formazione di quadri combattivi e preparati, valorizzando soprattutto i giovani, le donne ed i lavoratori.