Più di un centinaio di persone hanno partecipato all’art happening “cattivi natali” che ha visto l’adesione di quasi una trentina di artisti che si sono cimentati in pitture, istallazioni, collage, poesie e performance artistiche varie.
La critica al natale consumista e all’ipocrita retorica del “siamo tutti più buoni” è stato il trade union di tutte le opere esposte, sabato 27 presso l’officina d’arte fotografica e contemporanea “Dada Boom”.
L’happenig è stato però essenzialmente caratterizzato dal funerale di Luca Fani, uno dei personaggi di fantasia creati per l’esperimento di net art che ha fatto molto discutere, in città, in questi giorni. C’è stato un vero e proprio trasporto con tanto di finto prete, carro funebre, fanfara e corteo con persone con candele e con la scritta “Je suis Luca Fani”.
In numerosi hanno partecipato a questa iniziativa forse perché c’è davvero la voglia, inconscia, di partecipare ad un funerale, un poco per esorcizzare ma un poco anche per evocare. Poco importa se era di un personaggio inventato come Luca Fani o di Babbo Natale. Era il funerale alle tradizioni decrepite dell’occidente e alla grigia politica incapace di proporre alternative di progresso e umanità. Erano le esequie di una festa ormai stantia che ha perso il suo significato spirituale per abbracciare esclusivamente quello del mercato tanto caro alle multinazionali.
Per alcuni minuti il traffico sull’Aurelia al Varignano è andato in tilt con la gente che non comprendeva quello strano funerale alle 20 di sera.
Sul carro funebre, addobbato con ghirlande, c’era un cesto di uova e la scritta: “Non fiori ma opere di bene come uova su Salvini”. Il corteo è giunto all’Officina dove c’è stata la benedizione e l’orazione funebre. Qualcuno ha gridato: “c’è più gente al funerale di questo che non esiste che a quelli di Andreotti e Kossiga.” Quelli Andreotti e Kossiga che negli anni ’70 espulsero dall’Italia Guy Debord il padre del situazionismo l’autore del famosissimo libro “La società dello spettacolo.” E chi ha partecipato a questo evento, lo spettacolo lo ha fatto e non subito. Se qualcuno si è irritato siamo ancora più contenti perché non è vero che a natale si è più buoni. A chi ha definito tutto questo una pagliacciata è facile rispondere che sarà proprio una risata a seppellirlo. Ieri al Dada Boom la gente s’è divertita nonostante le feste di natale, il periodo nell’anno in cui aumentano i casi di suicidio e le depressioni. Al Dada Boom hanno consumato il loro “cattivo natale” tra mostri e demoni e con un funerale contro ipocrisie e consumismo.
La testa di Luca Fani costruita in stile dadaista rimarrà esposta come una reliquia presso l’Officina in attesa che Luca Fani risorga.
La serata ha continuato con musica, performance artistiche e tanta socialità. E per il 2016 il Dada Boom preparerà nuovi grandi eventi.