L’organizzazione politica Repubblica Viareggina per i Beni Comuni, è stata intitolata alle donne:Maria Anna Genovali, Rosa Bertelli detta “Beghera”, Margherita Pivot. Per ricordare il loro coraggio nella lotta delle tre giornate rosse nel maggio 1920 quando la città insorse e proclamò la repubblica.
In questo 8 marzo Repubblica Viareggina è in piazza con un presidio contro la violenza sulle donne per contrastare un dramma sempre più diffuso ma anche per ricordare la propria storia. (Zona mercato a Viareggio via San Martino) dalle 17
Anna Genovali, Rosa Bertelli detta “Beghera”, Margherita Pivot fanno parte della storia viareggina e devono essere un esempio per tutte le donne di Viareggio.
Il 2 maggio 1920, durante la partita di cacio tra Viareggio e Lucchese, scaturirono drammatici fatti, i viareggini vissero un’avventura drammatica ed esaltante. In quegli attimi concitati e lo scontro tra le tifoserie, avvenne l’uccisione di Augusto Morganti da parte di un carabiniere. Fu questa la scintila che incendiò un clima sociale già caldo a causa di ingiustizie e sfruttamento sul lavoro. Ci fu una grande sommossa nelle giornate che seguirono e un ruolo fondamentale fu svolto da un gruppo di donne coraggiose che aderirono fin dall’inizio alla lotta, contribuendo notevolmente ai tre giorni dell’insurrezione.
Fra queste si distinsero: Maria Anna Genovali, Rosa Bertelli detta “Beghera”, Margherita Pivot.
Tra l’8 e il 12 maggio del 1920, scattarono denunce ed arresti, con gravi imputazioni: tentato omicidio, resistenza e violenza, formazione di banda armata, a quelli che furono ritenuti i “maggiori responsabili, oltre alle tre donne fra gli imputati ci furono: Alfredo Santarlasci, Cesare Corrieri, Guido Patalani, Guerrino Fancelli, Uliano Albiani, Lelio Antinori, Gaspere e Pertinace Summonti, Alessandro Bandoni, Alfeo Pelliccia, Gino Gerard, Giuseppe Di Ciolo, Giulio Simonini, Michele Orlando e Romeo Biagini.