Con un nota sul suo profilo facebook Marco Corsetti spiega perché ha lasciato il PD e i Giovani democratici pubblichiamo qui integralmente la sua presa di posizione e le risposte ad alcune domande che abbiamo posto lui.
Ora che è passato più di un giorno dai risultati delle elezioni amministrative, dove ho letto delle più diverse e fantomatiche interpretazioni, ora 2 cose le dico anch’io. E questa è la mia prima analisi da ex militante e dirigente del PD: esatto EX, ho lasciato tutti i ruoli che ricoprivo negli organismi dirigenti del PD e dei GD e non riprenderò più la tessera e non voterò più quel partito, ormai dopo aver ingoiato e mai digerito certe porcate, Jobs act, Buona(?!?) Scuola e Italicum, dopo aver sentito per mesi e mesi umiliare ridicolizzare chi all’interno e all’esterno criticava con una visione di Sinistra, dopo aver trasformato l’alleanza di governo con gli scarti del berlusconismo in un’alleanza politica ufficiale(vedi Napoli e Cosenza) e dopo aver visto lo bassa qualità politica dei partiti a livello locale(su quello di Viareggio stendo da anni un velo pietoso), ecco dopo tutto questo non ritengo più utile sprecare le energie da persona di SINISTRA in un partito che i valori di quella storia non solo gli ha abbandonati, ma gli ha proprio buttati via e rinnegati. Questa scelta l’ho maturata da molto prima delle elezioni, anche se ha comunque influito il fatto che non avrei votato quasi da nessuna parte i candidati del PD(eccetto a Cagliari) e molto ha influito la scelta di votare NO al referendum costituzionale di Ottobre.
Ma tornando a noi, dire che il PD non esce in crisi da queste elezioni è una fesseria: avrà forse vinto o sarà avanti nella maggior parte dei comuni , peccato che i comuni dove ha vinto rappresenteranno forse il 20% degli elettori di questa tornata, nei comuni dove è avanti il PD verso i ballottaggi i candidati sindaco e i partiti hanno perso tra i 5 e i 10 punti in percentuale, in tutta Italia sono un complessivo di quasi 400.000 voti persi dal 2011 ad oggi (su Roma 2013). La colpa ai candidati delle coalizioni di Sinistra non è credibile, visto e considerato che su almeno 3 città delle più importanti (Roma, Milano e Torino) non hanno raggiunto risultati significativi. Infatti la vera novità è il boom del Movimento 5 Stelle ed è lì che sono andati il 90% dei voti persi dal PD e dal centrosinistra, sì è vero nella maggior parte delle città non sono andati un granché (pur raccogliendo sempre il doppio se non il triplo dei consensi di 5 anni fa) e in ogni caso che oggi essere la prima forza politica a Roma e a Torino( rispettivamente attuale e prima capitale d’Italia) è un risultato storico per un movimento nato dal basso e con una storia recente, significa che ha raggiunto veramente l’obbiettivo di rappresentare quella parte di società che è stanca della crisi ed è stanca della politica autoreferenziale che fa i propri interessi, vedremo se da questo nasceranno fatti concreti al governo delle città. Mi permetto inoltre di sottolineare alcuni dati per rispondere a quegli scienziati del “…la Sinistra a queste elezioni ha ottenuto solo risultati fallimentari…”:
1) il sindaco uscente di Napoli De Magistris in termini di voti % è stato quello che ha ottenuto maggiori consensi fra i candidati che vanno al ballottaggio in prima posizione, lui ha unito la sinistra politica e sociale.
2) l’unico sindaco uscente che vince al primo turno nelle grandi città è Massimo Zedda a Cagliari, uno di Sinistra Italiana, sostenuto da una coalizione che andava dal PD fino a Rifondazione.
3) il risultato del PD e del M5S a Bologna è stato condizionato dal risultato positivo del 7% della coalizione civica e di Federico Martelloni.
4) A Sesto Fiorentino va al ballottaggio contro il candidato del PD, il candidato di Sinistra Italiana (uno dei pochissimi comuni dove ha presentato il simbolo) Lorenzo Falchi, che ha ottenuto il 28% ed ha ottime probabilità di poter vincere e diventare sindaco.
In conclusione dico che il 19 si apre una fase storica in cui i cittadini sceglieranno sicuramente la persona migliore per governare le loro città e allo stesso tempo daranno un segnale politico chiaro a livello nazionale. Io personalmente a Roma e a Torino voterei le candidate del M5S, perché credo che siano molto più valide, capaci e molto più oneste dei loro avversari(parlo a livello politico non a livello etico). Ma soprattutto faccio un appello ai cittadini di Napoli e Sesto Fiorentino per far sì che inizi una nuova stagione(nella prima che si prosegua una nuova stagione) in cui si mettano al centro le persone in difficoltà e si portino avanti valori e pratiche di solidarietà, giustizia sociale, autogoverno, partecipazione dal basso e lotta contro poteri forti e criminalità organizzata, insieme a Luigi De Magistris e a Lorenzo Falchi.
1)Hai lasciato da tempo gli incarichi nel partito e nei GD però lo hai annunciato solo adesso come mai?
1) Ho lasciato da poco più di 2 mesi i ruoli negli organismi dirigenti dei GD e da poco più di una settimana quelli nel PD, se ho deciso di dichiararlo dopo le amministrative, più o meno informalmente considerando che ho scritto solo 2 righe su facebook, è semplicemente perché l’ho voluto fare in un clima più libero e sereno, cosa che non sarebbe stato nel bel mezzo della campagna elettorale della prima tornata delle amministrative.
2)Pensi che altri specie tra i giovani seguiranno il tuo esempio?
Per quanto riguarda i Giovani Democratici, non so onestamente se vi è da parte di alcuni esponenti e attivisti di voler abbandonare il PD, fermo restando che con molti di loro permane un rapporto di amicizia costruito in questi anni di militanza, sinceramente non lo trovo un tema così rilevante.
3)Il mancato successo di Sinistra Italiana complica la costruzione di una sinistra a sinistra del PD?
3) Non credo che l’analisi sulla costruzione di una nuova Sinistra in Italia, sull’onda dei movimenti che hanno animato e stanno animando il dibattito politico in Europa, possa essere fatto rispetto al successo mancato, se così lo vogliamo definire, di Sinistra Italiana. Innanzitutto non si può fare una valutazione definitiva rispetto ad un processo che è nato da poco e che non si è ancora ufficialmente strutturato e organizzato, oltre al fatto che quando è iniziato il percorso di SI(a Novembre scorso a Roma) sembrava che ci fosse poca convinzione pure da parte dei promotori, considerando il fatto che hanno partecipato il doppio delle persone che si aspettavano in quel teatro a Roma. Il tema principale ad oggi è ciò che dovrà essere e come si dovrà porre Sinistra Italiana una volta costituitasi come partito, non solo un contenitore in cui confluiscano SEL ed una parte di ex PD, le etichette vanno superate e serve che si costruisca qualcosa di veramente nuovo, che guardi al futuro con spirito innovativo. Sinistra Italiana se vuole recuperare il consenso di quel popolo che è intenzionata a rappresentare, che oggi è disilluso e non vota oppure sceglie la protesta e vota M5S, deve farsi promotrice di un nuovo movimento di popolo e aprirsi a tutte quelle realtà politiche e sociali, associazioni, comitati civici e soggetti radicati sul territorio, di lì far partire una mobilitazione su grandi temi che interessano le prospettive fasce più deboli, come l’inclusione sociale e la lotta alla povertà, che non sia solo l’istituzione di un reddito di cittadinanza, comunque giustissimo, ma anche creare le condizioni economiche per fare ripartire sviluppo, lavoro e produttività e quindi dare una speranza di una vita più dignitosa a coloro che non ce l’hanno più, in primis i giovani che una volta finiti gli studi cercano un futuro all’estero.
4) In ultima istanza che giudizio dai di queste elezioni?
4) Guardando a queste elezioni, laddove SI è stata capofila di un processo di apertura verso realtà sociali e civili radicate sul territorio ha ottenuto risultati comunque buoni, è il caso della Coalizione Civica e di Federico Martelloni a Bologna, oppure dove ha partecipato a processi di coinvolgimento delle realtà sociali più variegate possibili come a Napoli ha ottenuto un grande successo, soprattutto grazie alla proposta e alla personalità forte del sindaco Luigi De Magistris. Una realtà da non sottovalutare è quella di Sesto Fiorentino, uno dei pochissimi comuni dove era presente il simbolo di SI e dove, insieme ad una lista civica, ha ottenuto il 28% e va al ballottaggio contro il PD, questo perché c’è stato il coinvolgimento di persone valide e si è voluto puntare su candidature fresche e giovani, anche saper costruire una buona classe dirigente nella formazione di una forza politica è un punto da cui è necessario ripartire. Credo che l’obbiettivo di SI e in generale della Sinistra sia quello di guardare piuttosto a tutto il mondo giovanile, cercare quindi di coinvolgere e di acquisire la fiducia di quelle centinaia di migliaia di giovani che trovano diffidenza nella politica ma che hanno idee e valori di sinistra, persone che fino ad ora non sono mai andati a votare o hanno votato in segno di rabbia e protesta il M5S, lo facciamo riflettendo bene quali progetti per il futuro riusciamo a mettere in campo per far fronte alle loro esigenze e ai loro problemi, il 40% è senza lavoro e almeno il 30 non studia né lavora, ecco io credo che da lì bisogna ripartire per riacquistare fiducia nelle nuove generazioni.