Viareggio non si vende si schiera per il No al referendum costituzionale

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La costituzione nata dalla Resistenza non è in vendita. Il trio Renzi, Boschi, Verdini non deve permettersi di cedere la nostra carta costituzionale a confindustria, alle multinazionali e ai poteri forti. “Viareggio non si vende assemblea di opposizione” con il dibattito “A difesa della costituzione a cui sono interventi l’ avvocato Filippo Antonini di Repubblica Viareggina, Leonardo Mazzei del Movimento di Liberazione popolare Programma 101 e Marian Puosi del Coordinamento Democrazia Costituzionale Viareggio ha preso posizione in merito al referendum costituzionale schierandosi nettamente per il “No”.

Il dibattito era inserito in una giornata di mobilitazione della campagna “Viareggio non si vende” che si è tenuta per tutta la giornata del 16 luglio a Largo Risorgimento. Tutta la rotonda della circonvallazione è stata circondata da striscioni a sostegno delle varie vertenze cittadine. Alle 18.30 c’è stata un’assemblea per la difesa dei beni comuni nel quale ci sono stati interventi del comitato Acqua alla Gola, del comitato in difesa della sanità, del comitato di Via Matteotti contro la telefonia, dell’Unione Inquilini, dei lavoratori delle piscine, dell’opposizione sindacale in CGIL “Il sindacato è un altra cosa”, degli spazi sociali CSOA SARS e Cantiere Sociale, del Movimento No Euro e di altri cittadini.

Dal dibattito è emerso che nonostante la giunta Del Ghingaro sia decaduta la bomba “svendita Viareggio” non è stata ancora disinnescata e non potrà esserlo fino a che la miccia delle politiche liberiste non sarà rimossa. Il filo rosso che ha unito i vari interventi è stata la difesa dei beni comuni e l’evidenziare che la crisi economica non è stata affatto superata ma destinata addirittura ad incrementarsi. Sull’acqua è stato ribadito l’impegno a difendere il risultato uscito dal referendum del 2011 e a raccogliere firme per uscire da Gaia responsabile di un caro bollette inaccettabile, sulla casa è stato detto con chiarezza che tutte le amministrazioni che si sono susseguite sono state incapaci di risolvere il problema e che continueranno le occupazioni per difendere il diritto all’abitare. Alle parole autogestione e autorganizzazione si è aggiunta la parola autogoverno. Una discussione interessante che ha dato spunti per il prossimo autunno e infatti diversi interventi hanno sottolineato l’importanza della giornata del 10 ottobre che potrebbe divenire anche quest’anno un appuntamento importante di mobilitazione.

Intanto, mentre a Largo Risorgimento si dibatteva una famiglia costretta a vivere all’addiaccio trovava dove dormire in uno spazio occupato questo a dimostrazione che c’è chi alle parole fa seguire i fatti.

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