Femminicidio a Lucca. Tutti dobbiamo fermarci a riflettere.

femminicidio

Le donne non sono oggetti che possono appartenere o essere posseduti da qualcuno. I profitti non dovrebbero valere mai più delle vite e le relazioni andrebbero improntate al reciproco rispetto. Sembrano banalità ma purtroppo visto il livello di barbarie a cui siamo arrivati ci appare necessario doverle riaffermare. Il femminicidio avvenuto a Lucca ci traumatizza, ci inorridisce e ci disgusta ma, ormai, non ci sorprende più, e questo è grave perché è la conferma che è sempre più diffuso.

Vania Vannucchi 46 anni lavorava nella sanità e aveva tutto il diritto alla vita ma ieri un infame e vigliacco corrispondente al nome di Pasquale Russo suo coetaneo e suo ex ha deciso di cospargerla di benzina e darle fuoco. Purtroppo Vania, dopo una lunga notte di sofferenze, è deceduta nell’ospedale di Cisanello a Pisa.

Solo negli ultimi otto mesi sono sessanta le donne uccise per mano di mariti, fidanzati, compagni o ex partner. L’uomo nero non arriva da lontano, non parla una lingua sconosciuta, non è il saraceno o lo straniero ma è stato intimo della vittima. Si tratta di un fenomeno inquietante che non può essere liquidato con la semplice e pur doverosa condanna del gesto criminale ma che richiede uno sforzo di analisi per provare a prevenire che simili crimini si ripetano. Le responsabilità dell’informazione che tende a giustificare ora come innamorati pazzi, ora come folli, ora come traditi, ora come depressi gli uomini che compiono femminicidio ci appaiono palesi. E’ la stessa informazione che veicola messaggi stereotipati sui ruoli di genere, sulla sessualità, sull’affettività e sulla famiglia. Anche la politica non è immune da colpe dove stanno i Salvini, i leghisti e tutti i giustizialisti di turno? Sempre pronti a prendersela con l’immigrato e incapaci di vedere come la donna è trattata dalla nostra società. I gesti di Salvini che giocava con una bambola gonfiabile insultando la Boldrini si qualificano da soli, come tutti gli atteggiamenti maschilisti e sessisti della destra italiana. Ma il maschio bianco e cristiano, magari pure potenziale elettore, è bene non sia attaccato. Opportunismo e ipocrisia da sempre caratterizzano la politica italiana ma mai come adesso creano cosi tanta ripugnanza. Responsabilità sono da ricercare anche nei modelli di educazione. La scuola non forma più ragazze e ragazzi ma forza lavoro per le imprese e se non vi piace il termine potete sempre usare quello di “capitale umano”. I ragazzi sono bravissimi con i software e gli hardware ma incapaci di esprimere e vivere un’emozione, Il cocktail di consumismo e competizione che ci propaga la società capitalista in questa fase di declino non ha eguali. La donna nelle televisioni è divenuta puro oggetto sessuale. Da una parte abbiamo la mercificazione dei corpi dall’altra parte, però, non c’è alcuna attenuante del ruolo patriarcale che la cultura delle grandi tre religioni monoteistiche ha contribuito a diffondere in quasi tutto il pianeta. Ebraismi, Cristianesimi e i vari Islam hanno tutti il medesimo DNA abramitico e patriarcale. Chi cerca di evidenziare differenze tra una religione e l’altra lo fa in modo strumentale ma sia nel corano che nella bibbia la donna è relegata all’ubbidienza verso l’uomo sia il padre o il marito. La verginità fino al matrimonio, la testa velata, l’impossibilità di avere un ruolo nel clero delle religioni sono caratteristiche comuni. Se in alcune società questo lo è meno non è perché la religione in quella società è migliore ma solo perché in quella zona di mondo il pensiero laico e secolare ha strappato terreno alla religione.

Insomma l’humus in cui nascono e maturano questi orribili crimini è quello della nostra putrida società patriarcale, capitalistica e monoteistica con tutte le sue contraddizioni.

Non devono essere concesse alcune attenuanti a chi compie gesti cosi infami. La responsabilità penale, è doveroso ricordarlo, è sempre personale. Pensiamo, però, anche che al fine di contrastare la violenza sulle donne occorra dare forza a dei gesti rivoluzionari che solo le donne possono compiere. Si parte anche dalle parole, dalle azioni quotidiane e dalla cultura. Gli uomini, tutti, nessuno escluso devono sentirsi chiamati in causa per provare ad evitare che ci siano altre Vania.

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