Dall’antagonismo toscano emerge il bisogno di un “No Sociale” al referendum del 4 dicembre

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Si è svolto presso la Polveriera di Firenze il secondo incontro, dopo quello di settembre a Massa, delle varie realtà sociali dell’antagonismo toscano. Numerosi interventi che, in linea con quanto già detto a Massa, hanno fatto emergere la necessità di coordinare e ricomporre le lotte sociali che sono presenti nei vari territori della regione. Particolare attenzione è stata data all’appuntamento referendario del 4 dicembre. Il no al pastrocchio costituzionale voluto dalla Boschi deve trasformarsi in un “No sociale.” Nei prossimi mesi la mobilitazione contro l’attacco alla costituzione portato da Renzi e voluto dai padroni tedeschi, americani e di casa nostra dovrà saldarsi alle mobilitazioni contro il Job Act che ha reso il lavoro più precario e il lavoratore più sfruttabile, contro il piano casa di Lupi che attacca non solo il diritto ad avere una casa ma cancella una serie diritti per chi non ha la residenza, contro la “buona scuola” che di buono non ha niente e che trasforma i presidi in piccoli dittatori. Non sarà quindi, solo, un no ad un obbrobrio costituzionale ma sarà un no anche alle politiche di lacrime e sangue che il governo Renzi ha provocato con le sue leggi ultra liberiste.

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