Le tre giornate rosse di Viareggio

Il comitato 2 maggio, la Fondazione Milziade Caprili, Viareggiok e l’Officina Dada Boom, con la collaborazione dell’Istituto Storico della Resistenza di Lucca e la Provincia di Lucca organizzano il maggio viareggino, all’iniziativa aderisce anche Repubblica Viareggina. In questa edizione si ricordano le Tre Giornate Rosse del 2-4 maggio 1920 purtroppo quasi dimenticate o addirittura sconosciute, della storia viareggina del novecento. Una rivoluzione di casa, scaturita spontaneamente dopo l’uccisione del guardialinee viareggino Augusto Morganti da parte di un carabiniere, ma quell’insurrezione fu l’unico atto in quello che gli storici chiamano Biennio Rosso italiano (1919-1920) in cui una popolazione insorgendo conquistò tutti i gangli vitali di una città. E Viareggio allora era già rinomata stazione balneare italiana. Per tre giorni gli insorti guidati dalla Camera del Lavoro e dall’on. Luigi Salvatori governarono Viareggio facendo funzionare tutti i servizi comunali. La corona sabauda si spaventò al punto che inviò esercito e mezzi blindati ad assediare la città e due navi da guerra a stazionare al largo. Dal loro punto di vista il pericolo fondamentale era che Viareggio potesse trasformarsi in un esempio concreto di come anche in Italia il popolo poteva governarsi da solo ponendo al centro del loro agire i propri interessi materiali”.

Appuntamento il 2 maggio a Villa Argentina (ore 17) con l’incontro “Viareggio 1920: quando Viareggio si fece repubblica. La “rivoluzione” delle Giornate Rosse”». Introduce Andrea Genovali, interventi di Andrea Ventura, direttore Istituto storico della Resistenza Lucca e Carlo Giorgetti (Officina Dada Boom), Coordina Amalia Caprili (Fondazione Milziade Caprili).

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