“Ci tengo prima di tutto a ringraziare i cittadini , i rappresentanti di associazioni qui presenti, grazie per essere qui perché la vostra presenza è importante e ci offre una speranza per il futuro della nostra città, una speranza per chi sogna una Viareggio più vivibile, più sana ecologica, più a misura d’ uomo
Chi abita, vive e lavora a Viareggio sa benissimo che a contrario di quanto si potrebbe pensare di una piccola cittadina di mare, tira una gran brutta aria.
Da tempo abbiamo una situazione di miasmi che specie nelle ore notturne investe i centri abitati. Miasmi di varia natura, si va dalla spazzatura, al classico odore di bottino, al puzzo di bruciato.
Problema questo che va avanti da anni senza che le istituzioni trovino una soluzione, e viene da chiedersi PERCHE’ non la trovino, assistiamo infatti come sempre al classico “scarica barile” fra istituzioni comunali, Arpat, Usl, protezione civile….
Recentemente il Tema dei cattivi odori è salito agli onori della cronaca per via dello straordinario evento di questi giorni, cioè le fumigazioni di torba in padule.
La torba, poi lo spiegheremo meglio con i nostri fisici, costituisce lo stato iniziale della formazione del carbone, è un deposito composto da resti vegetali sprofondati e impregnati d’ acqua che a causa di determinate condizioni del terreno non riescono a decomporsi.
La torba è un fenomeno naturale, questo però non vuol dire che i fumi derivanti dalla sua combustione sono sani per via delle numerose sostanze inquinanti, fenoli, benzopirene, toluene, diossina.
Ma non bisogna farci trarre in inganno sulla torba, e pensare che il problema dei cattivi odori dipenda solo da quello, sarebbe questo un grave errore, perché il problema dei cattivi odori a Viareggio ha origini purtroppo lontane, le cause sono diverse, si va dai fenomeni naturali alla scelta infelice di collocare diversi impianti sottovento ai centri abitati.
Le numerose segnalazioni dei cittadini non hanno portato ad oggi a una risoluzione del problema, le responsabilità sono molteplici.
La gente è annoiata del continuo rimpallino istituzionale fra i vari enti e pretende risposte certe
- Da dove derivano questi cattivi odori? L’ Arpat deve accertare con precizione la causa, evitando parole del tipo “potrebbe”, “presumibilmente”, “non può essere escluso”
Pure sulle tempistiche bisogna sottolineare un aspetto importante: ossia che gli enti di controllo devono essere chiamati immediatamente e non dopo 2 giorni a fare i controlli a babbo morto. E il modo per farli intervenire subito esiste…
Come precisa l’ articolo i tecnici Arpat intervengono per la gestione delle emergenze ambientali durante l’ orario di servizio OPPURE in regime di reperibilità in orario
notturno o festivo, su chiamata della sala Operativa della Protezione Civile di Firenze. E’ compito di chi opera sul territorio attivare la sala operativa, cosa che come mi era stata anticipata dall’ Arpat e purtroppo confermata dal Comando della Municipale non è stato fatto per gli eventi di quest’ estate 🙁
Perchè? Questa è o non è un’ emergenza ambientale? O forse mi si vuole far intendere che il puzzo di pattume che ci siamo sorbiti in tutta la città un estate intera è una cosa normale?
Questa è un emergenza ambientale e io ribadisco che è una grave mancanza, poi se qualcuno di questa amministrazione vuole affermare che non si tratta di emergenza ambientale è liberissimo di farlo, ma se ne assume poi la responsabilità con i cittadini costretti a scegliere tra asfissiare dal puzzo o dal caldo per tenere le finestre chiuse per tutta l’ estate.
Il gioco va scoperto, si deve sottoporre al giudizio popolare cosa è stato fatto e cosa si intende fare, ma non nei mesi a venire, nell’ immediato..
Ci sono responsabilità per quello che sta succedendo, rischi per la salute, danni economici, le istituzioni non possono ulteriormente aspettare è necessaria una risposta forte e concreta.
Bene che il Sindaco abbia sollecitato tramite Pec l’ Arpat a fare controlli, ma me li deve far fare al momento, non dopo 5-6 giorni che ormai il puzzo se n’ è andato
I cittadini hanno fatto degli esposti, io stesso ne ho fatti diversi, a Luglio e per diversi mesi le mie mail non sono state prese nella dovuta considerazione, e mi dispiace dirlo questo ma devo essere oggettivo.
Il cittadino fa il suo dovere, chiama la municipale, inoltra gli esposti, ma se dall’ altra parte non abbiamo qualcuno che risponde in modo adeguato, se dopo un esposto del 9 Luglio mi rispondi il 15 Settembre dopo due mesi, è evidente che abbiamo un problema non solo di cattivi odori, ma pure di comunicazione
Delle mancanze quindi ci sono state, serve una maggiore collaborazione fra enti di controllo e istituzioni, per diminuire il lasso di tempo che intercorre fra una segnalazione di un evento e l’ individuazione della causa
La politica quindi come al solito deve dare delle risposte, e se non è in grado di darcele dobbiamo dare noi alla politica le dovute motivazioni.
La stampa in questi giorni ha lavorato bene, e a nostro favore, il problema è stato trattato dedicandogli finalmente lo spazio che merita.
Ora dobbiamo essere noi, come Comitato, come Assemblea di cittadini, e apriremo i microfoni ai diversi interventi. Noi cittadini dobbiamo dare un segnale forte alla politica, il segnale è che ci siamo stufati, vogliamo Respirare Aria Pulita, perché questa roba fa male, ci sono rischi per la salute ed è compito della Politica dare delle risposte.
Fra le prime cose da fare richiedere al prossimo evento di attivare la Sala della Protezione Civile di Firenze per far intervenire gli agenti subito, e prendere immediati
provvedimenti verso chi inquina l’ aria di Viareggio, questa deve essere la nostra prima richiesta, ed è mi sembra una richiesta doverosa e ragionevole da fare all’ amministrazione, poiché non scordiamoci che spetta a loro attivare quella sala
Se dalla politica sul fronte delle maleodoranze non arrivano risposte, se non vediamo un sentimento autentico di miglioramento allora è inevitabile serve un movimento di piazza, e qui il nostro orizzonte deve essere più ampio, non possiamo guardare solo al problema dell’ aria, ma allargare gli orizzonti anche ad altre problematiche e tante ce ne sono, allargare la protesta a quelli che sono i beni comuni
Dall’ edilizia popolare, agli edifici di proprietà comunale svenduti, alla scuola pubblica, la gestione dell’ acqua, agli spazi verdi minacciati, alla gestione dei rifiuti, alle spiagge, alla sanità pubblica.
Ripeto quanto gia espresso più volte: Noi dobbiamo cercare e (offrire ovviamente) solidarietà ai numerosi comitati presenti nelle lotte per il territorio, costruire un fronte comune per il bene della città, una grande onda verde che metta freno alla devastazione ambientale, ai deliri a sfondo cementifizio dei nostri consiglieri, alla desertificazione e al cemento
La politica trova sempre spazio per progettare grandi opere, grandi interventi ma poi siamo noi che ci sorbiamo i puzzi, siamo noi che poi dobbiamo chiedere le bonifiche, nostri sono i danni alla salute
Di fronte a tutto questo, al puzzo, all’ acqua malsana, alla terra inquinata, il nostro messaggio deve essere chiaro, forte, semplice:
L’ unica grande opera che vogliamo è la messa in sicurezza dei nostri territori”
Giacomo Marchetti