
Lo scontro tra due treni ad Inverigo, con oltre 50 passeggeri feriti, ci conferma la mancanza di sicurezza in ferrovia. Continuano le politiche dei tagli che mettono avanti i profitti dell’azienda alla vita di lavoratori e passeggeri. Questo ennesimo incidente ferroviario avveniva mentre, nelle stesse ore a Palazzo di Giustizia di Firenze, il legale di Mauro Moretti tentava una difesa insolente e sfrontata, arrivando a tirare in ballo pure Riccardo Antonini, il ferroviere che con coerenza si è schierato dalla parte dei familiari delle vittime guadagnandoci pure un ingiusto licenziamento. Tutta la strategia difensiva, dei dirigenti di ferrovie imputati in questo processo, ha mirato a screditare la sentenza di primo grado, cercando di far passare una giusta condanna per una sentenza populista dettata dall’emotività. Niente ci appare più assurdo e irriguardoso. Crediamo che le responsabilità penali emerse nel processo di primo grado siano state ampiamente confermate anche nel dibattimento del processo di appello.
Presto ci sarà la sentenza e auspichiamo che non finisca come è finita per Poggiolini e compagnia bella. Tutti assolti sulla vicenda del sangue infetto, costata la vita a numerose persone, perché il fatto non sussiste.
Sappiamo che i ricchi e i potenti hanno molti modi per scampare alla giustizia ma un ribaltamento, o anche un semplice ridimensionamento, della sentenza di primo grado sarebbero una mancanza di rispetto per un’intera città che pretende verità e giustizia per le sue trentadue vittime innocenti.