Riscontri internazionali per il movimento Reo – Dadaista nato al Varignano

Dopo mesi di intense riunioni, vivaci discussioni ed una elaborazione collettiva il 27 aprile 2019 è stato presentato, presso il circolo ARCI Officina d’arte fotografica e contemporanea di Viareggio, il manifesto Reo – Dadaista, un messaggio dal Collettivo Dada Boom del Varignano del pianeta Terra alle sorelle, ai fratelli e agli zii degli spazi intergalattici. Cosi inizia il manifesto: Il Dada Boom non è uno “svuota cantine.” Fa parte del terzo pianeta, di un periferico sistema solare di una galassia a spirale, dove angeli e scimmie si sono ingroppati; si sono accoppiati e hanno generato l’arte. Arte che è sopravvissuta a se stessa e alle notti uggiose della storia. Il suono della lira è sopravvissuto a Nerone ma anche i cristiani ce l’hanno fatta! Il materialismo dialettico è sopravvissuto a Stalin e il calcio è sopravvissuto a Luther Blisset, Waldemar Victorino e Saadi Gheddafi, e i libici sono sopravvissuti al padre di quest’ultimo. Purtroppo nessuno è sopravvissuto agli americani. Non ce l’hanno fatta Gheddafi padre, Toro Seduto e Ivan Drago.” Un linguaggio volutamente ironico e profanatore.

All’inaugurazione della mostra, il 27 aprile, anniversario della morte di Antonio Gramsci, hanno partecipato tantissime persone. Si è trattato di un evento ambizioso con l’intervento della curatrice artistica Maria Grazia Batini. La quale ha illustrato il manifesto e ha presentato le opere degli autori: Giacomo Verde, Alessandro Giannetti, Virginia Orrico, Sara Bellandi, Laura Serafin, Mario Giannelli e del virtuale Luca Fani. Ovvero di quasi tutto il collettivo Dada Boom. La serata è stata accompagnata dalla sonorizzazione del “progetto No Name” e da numerose performance. La prima performance è stata, proprio, il parto del Manifesto. Da questo momento sono partite le adesioni al manifesto di numerosi artisti. Adesioni sono arrivate da Milano, Berlino e persino dal Venezuela.

L’OperAzione seconda è stata il Primo Maggio Reo-Dadaista presso l’Officina “Dada Boom” dove si è andati oltre la consueta liturgia della festa del lavoro. Lavoro e “Non Lavoro”, se imposti dal capitale sono entrambi un dramma. Lavoro e “Non Lavoro” se sono una scelta, invece, divengono una consapevole azione di liberazione dell’individuo che torna ad immaginare un società futura in trasformazione. Al solito e graditissimo pranzo si sono aggiunte poesie, performance e interventi che caratterizzano le lotte che da anni vedono protagonisti gli attivisti del “Dada boom.” E’ emerso quindi che il “Reo – Dadaismo” si contrappone al capitalismo e al neoliberismo nello specifico.

Il 4 maggio nel 99° anniversario delle giornate rosse della Repubblica di Viareggio è stata presentato un reading scritto da Mario Giannelli dal titolo “La rivoluzione dei viareggini uno sguardo al futuro.” Il mare, la Torre Matilde ma ancor di più il calciatore, il pescatore, la poetessa anarchica, la vedova del Marinaio e la bambina erano si ambientati in quel 2 maggio 1920 ma avevano il “potere” di saper legger il futuro e lo narravano comparandolo con gli avvenimenti. Non si è trattato, quindi, solo, di un’operazione di memoria storica ma anche di immaginazione di un umano che lotta nella quotidianità dell’esistenza.

Domenica 19 maggio c’è stata la quarta OperAzione e da questo momento è stato permesso di intervenire anche ad esterni. Infatti attraverso l’art happening, vera e propria palestra già rodata, una ventina di artisti, alcuni anche di fama internazionale, si sono cimentati con le tematiche poste dal nuovo manifesto Reo – Dadaista. Numerose sono state le performance attente alle tematiche femministe o a quelle dell’informazione.

Il contagio Reo -Dadaista si è diffuso passando velocemente dal quartiere agli spazi intergalattici. Ed è proprio la quinta OperAzione quella del 26 maggio che ha visto il reodadaismo pronto a decollare verso il multiverso. A moltiplicarsi in forme ed azioni che vanno oltre il Varignano. Verso altre città, altri tempi e spazi, verso le stelle senza dimenticare il quartiere di nascita. L’azione critica o conflittuale è un elemento centrale nella realizzazione delle opere artistiche reo dadaiste. Ad esempio un uccello che vola via dalla gabbia, opera di Alessandro Giannetti, è stato realizzato con le bollette non pagate di Gaia.

Il 26 maggio c’è stata una conferenza Reo – Dada del docente Giacomo Verde sul tema: “Storia e necessità delle E-Utopie”. Quando e come è nata e morta l’utopia e come sta rinascendo. C’è stato poi il messaggio alle basi di lancio cinesi, una vera e propria performance collettiva che ha visto imbustare le fotografie delle opere esposte e delle performance e inviarle ad una base spaziale cinese. C’è stato poi un braistorming collettivo sul futuro del reo dadaismo e numerose performance, Si è trattata di una giornata storica e non solo per l’alta partecipazione ma perché ha gettato i semi per un nuovo movimento artistico.

Chiunque può seguirci sui social network o sul sito reodada.org e può aderire al manifesto contattandoci alla seguente email reodadaista@gmail.com

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