Il documento politico di Toscana a Sinistra.

“Siamo donne e uomini con radici in esperienze sociali, d’associazionismo e di movimento. Siamo soggetti collettivi, forze politiche della sinistra e liste di cittadinanza, laboratori di nuove politiche locali e nuove pratiche politiche. Dal 2015 lavoriamo insieme per scrivere una nuova storia di libertà, giustizia sociale e ambientale, speranza e solidarietà. Con questo progetto è nata la lista “Sì – Toscana a sinistra”. Con questo progetto ci ripresentiamo oggi alle elezioni regionali. Le nostre ragioni del 2015 non sono venute meno: la politica regionale è sempre più remissiva di fronte ai grandi interessi economici e finanziari e il modello sociale è ormai sgretolato: i servizi pubblici vengono tagliati e privatizzati, i diritti conquistati in decenni di battaglie sul lavoro vengono sacrificati ogni giorno di più sull’altare del neoliberismo, il diritto alla casa resta un miraggio, il territorio viene distrutto senza sosta da una cementificazione travestita da sviluppo, le città vengono svendute e ridotte a immagine da cartolina.

Il governo regionale PD, cui si è adesso aggiunta ItaliaViva, ha varato una controriforma del sistema sanitario che ci fu impedito di cancellare con un referendum popolare, fatta di riduzioni di risorse e personale, di accentramento verticistico, di privatizzazioni. Il presidente Rossi parlò di Toscana come “terra di sperimentazione del jobs act”, mentre sono rimasti lettera morta gli interventi di rilancio delle zone industriali della regione, a partire dalla costa. Nel frattempo sono state sostenute e finanziate grandi opere inutili e dannose. PD e ItaliaViva propongono adesso una sostanziale continuità con questo modello, non comprendendo che queste politiche hanno consegnato alla destra più terribile ampie parti della Toscana.
Allo stesso tempo le regioni governate dalle destre, a partire da Lombardia e Veneto, perseguono privatizzazioni, tagliano diritti fondamentali, promuovono una secessione delle aree ricche mascherata da ‘autonomia differenziata’ e alimentano l’odio per i migranti per lucrare voti. Con la nostra lista portiamo dunque avanti una proposta di governo alternativa alle politiche neoliberiste del PD, delle destre e degli altri poli politici in campo: mettiamo al centro il lavoro e la sua dignità, i diritti di tutte e tutti, l’ambiente e il territorio, i servizi pubblici e i beni comuni.
Il nostro lavoro ha portato in consiglio regionale in questi quattro anni, un gran numero di proposte: se alcune sono state oggetto di aspra battaglia, altre, approvate persino all’unanimità, sono divenute legge. In questi casi abbiamo sempre fatto germogliare i semi della nostra visione alternativa del mondo, come quando abbiamo ottenuto l’approvazione della legge a favore dell’agricoltura contadina, a filiera corta, rispettosa delle risorse del territorio. Ciò dimostra che il ruolo di una ‘opposizione collettiva’ capace, preparata e propositiva non è solo utile, è fondamentale. Infatti, il centrodestra, così come il centrosinistra e il M5S sono ogni giorno più simili nella loro incapacità di pensare ad una prospettiva realmente diversa, sempre più uniti nel dire: “non c’è alternativa, questo è il mondo a cui ci dobbiamo rassegnare”. Un mondo totalmente disegnato da un modello economico distruttivo, violento e fallimentare. E così, l’estrema destra ha subito un arresto ma non una sconfitta risolutiva mentre il nuovo Governo Conte, anche se in parte è frutto di pressioni rafforzate da un’inquietudine per la tenuta democratica del Paese, non costituisce un’inversione di rotta rispetto alle politiche degli ultimi decenni e rischia al contrario di alimentare l’esasperazione popolare, che è terreno di crescita delle destre peggiori, non arginabile con giochi politici mascherati da civismo.
Noi siamo quelli che invece dicono sì, un’alternativa c’è. Esiste una speranza. Esiste un modo diverso di governare le regioni, l’Italia, l’Europa e il mondo intero. Esiste il modo di garantire che tutte e tutti partecipino, senza veder vanificato il proprio contributo. Possiamo davvero costruire giustizia sociale e ambientale. Per questo alle elezioni regionali del 2020 ci saremo, proseguendo il percorso iniziato nel 2015. E ci saremo con la nostra proposta di governo per la Regione che vogliamo discutere con la società toscana. Vogliamo ampliare ulteriormente la nostra rete, per renderla ancora più larga e plurale. Vogliamo saldare ancor di più il lavoro in Consiglio regionale con i territori, con le lotte sociali e del lavoro, con l’impegno per l’ambiente e i beni comuni, con i nuovi movimenti che chiedono un cambio radicale di sistema, come l’onda dei Fridays for Future per la giustizia climatica. Vogliamo un progetto aperto, fino all’ultimo momento, a chiunque. “

Toscana a Sinistra

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