E’ da diverso tempo che si registravano malumori tra la tifoseria del CGC e la dirigenza anche per la totale incapacità di quest’ultima di comunicare con chiarezza le scelte strategiche. I primi attriti risalgono ad alcuni anni fa; quando tanti genitori non hanno più iscritto i propri figli alla scuola hockey del CGC, prima per le gestioni dei giovani atleti, poi per la cacciata in malo modo di chi come i fratelli Bertolucci avevano investito con passione e generosità nel settore giovanile. Poi a far storcere la bocca ai tifosi ci furono i biglietti durante le partite di cartello messi a 15 euro, troppi per precari e studenti, alla faccia di uno sport popolare e di una società che si vantava di essere diversa dalle altre perché poggiava sul volontariato. Una volta che il CGC ha acquistato il palasport, i tifosi pensavano ad un rilancio dopo tante delusioni per finali perse a causa di rose corte e acquisti sbagliati. Purtroppo non è stato così. La squadra ogni anno vedeva perdere i pezzi più forti. Quest’anno la mancata iscrizione alle coppe europee, cosa inspiegabile se non per totale assenza di capacità. Tutto questo è avvenuto prima dell’emergenza sanitaria covid. Con l’arrivo della pandemia del covid 19, e l’impossibilità di disputare la Viareggio CUP sono mancati gli introiti e, la società del CGC ha deciso di ridurre oltre modo l’investimento nel principale sport cittadino. Ci vien fin troppo facile ricordare che se la Viareggio Cup si fosse svolta, come avveniva una volta nelle date del carnevale di Viareggio, (coppa carnevale così la chiamano ancora i vecchi viareggini), anche questa edizione si sarebbe svolta. Insomma errori su errori che hanno indispettito anche i tifosi più pazienti. Basta girare sui profili social di molti appassionati per rendersi conto che ormai l’idillio tra la società guidata da Alessandro Palagi e i tifosi è rotto.
Riportiamo qui integralmente il comunicato della Curva Est Viareggio:
“È brutto dire “ve lo avevamo detto”, ma il tempo ci ha dato ragione. Sempre più persone cominciano, con i propri occhi, a vedere la gestione disinteressata della dirigenza alla prima squadra della città, ma ormai è tardi. La nave sta affondando irrimediabilmente, ma se siamo giunti a questo punto lo dobbiamo a un lungo processo di smantellamento. Tutto ha avuto inizio con le squadre giovanili. Il progetto di lavorare con i ragazzi, per portare un giorno ad avere una squadra di campioni locali, in pochi anni aveva reso Viareggio protagonista nelle competizioni nazionali ottenendo anche la possibilità, per alcune di queste, di partecipare all’Eurohockey cup, cosa che non avvenne perché “sarebbe stato un costo”. Fu chiesto ai tifosi di credere nella società sottoscrivendo l’abbonamento a scatola chiusa, non fornendo una minima presentazione, salvo informare alla chiusura della campagna che l’anno successivo ci sarebbe stata una riduzione dell’organico e la non partecipazione alle competizioni europee perché “sarebbe stato un costo”. Arriviamo ai giorni nostri dove il virus ha creato un problema non da poco, per tutti, ma gli altri parlano di futuro, e concretamente, cercando un modo per partecipare al massimo campionato, aiutati anche da quella federazione da voi tanto bistrattata, facendo pagare solamente la tassa sugli stranieri, che noi non abbiamo più perché li avete voluto mandare via tutti senza neanche provare una trattativa. Gentile dirigenza, vi anticipiamo, non ci interesseranno le vostre eventuali risposte, tanto le conosciamo già.
“Se la gente tirasse fuori X euro a testa” (RISPOSTA CHE TIRATE FUORI OGNI VOLTA CHE SI SOLLEVA IL MALCONTENTO, MA IN PASSATO VI SONO VENUTI SOGGETTI PRONTI A FINANZIARE CHE AVETE SPEDITO AL MITTENTE, COME NEL 2013 QUANDO SI PRESENTARONO TIFOSI CON UNA RACCOLTA PER ACQUISTARE MONTIVERO E MONTIGEL).
“Se dovessimo dipendere dalle aziende viareggine” (COME MAI GLI SPONSOR SI SONO RIDOTTI? AH È VERO, COLPA LORO).
“Noi siamo solo volontari” (NESSUNO VE LO HA CHIESTO DI FARLO GRATIS, SE SI LAVORA BENE SI PUÓ ANCHE RECEPIRE UN COMPENSO, NON È UNA COSA IMMORALE). “Non sapete le cose come sono” (NO NO, VI ASSICURIAMO CHE QUANDO SCRIVIAMO LO SAPPIAMO BENISSIMO)
“Se ci fosse stato X, quando veniva Y”.
Ecco il fulcro di tutto, per voi non è vero “Avanti Centro non ti voltare” perché voi vivete costantemente girati, e fate girare, richiamando una età dell’oro che di aureo ha avuto il merito di formare molti di quei campioni, locali, che adesso calcano le panchine di A1, e prima in pista, riscuotendo successi che qui invece non vi sono riusciti e non può essere sempre colpa loro. Tuttavia non volete accettare che quello che conta è il presente, ma soprattutto il futuro di cui a Viareggio non vi è nessuna traccia se non le rovine. In ultimo un pensiero verso voi che fino a ieri ci avete criticato, demonizzato è accusato come traditori. Oggi mettete “mi piace” ai nostri post , ma ricordate che se siamo giunti a questo punto è anche grazie a voi che per fregiarvi del titolo di “amico”, per non si capisce quale vantaggio, avete permesso questo scempio.
Buon Centro a tutti, ovunque esso finirà.”
Anche sulla pagina del fu Gruppo Autonomo arrivano critiche alla società ma sono tantissimi i tifosi che si dichiarano delusi del comportamento della dirigenza del CGC che non ha spiegato le scelte e ha dato il ben servito a dei giocatori, come Montigel e Jepi Selva che hanno onorato la maglia.
Una società sempre più isolata in città, che mentre chiudevano le piscine comunali non trovava la forza di solidarizzare con i lavoratori e le lavoratrici delle piscine e che stava in silenzio anche mentre lo stadio dei pini cadeva a pezzi. Silenzi politici verrebbe da pensare. Ma no il CGC non fa politica, anzi ha sempre criticato chi in curva esponeva il “Che Guevara.” Il CGC non fa politica. A Viareggio la fanno Giorgio Del Ghingaro e Sandra Mei. Poi se agli attuali dirigenti del CGC piacciano questo sindaco e questa assessora non c’è niente di male e non c’è niente di male se noi oggi, però, lo vogliamo ricordare.
La società che si vanta, e a ragione diciamo noi, di essere la più importante di Viareggio avrebbe dovuto avere un altro stile. Chi non accetta critiche o fischi dopo una competizione sportiva forse non conosce fino in fondo che il fischio è un espressione democratica di dissenso.
Non pretendiamo di essere stati obbiettivi in questo articolo. Anzi dichiariamo di essere faziosi e partigiani. Nella diatriba tra i tifosi e la dirigenza del CGC, noi ci schieriamo dalla parte dei primi senza “se” e senza “ma”.