Non chiedere chi erano i Beatles a Susanna Ceccardi e Alberto Veronesi.

Non solo la memoria politica ma tutte le memorie sono a rischio, nel nostro paese. Quella musicale non fa eccezione.

Gli Stadio negli anni ’80 cantavano “Chiedi chi erano i Beatles? Chiedilo ad una ragazza di quindici anni di età?” Un canzone che unisce elementi di nostalgia e di riflessione. Gli autori volevano evidenziare l’importanza dei Beatles che hanno rivoluzionato non solo la musica e il costume, ma anche la vita di molte persone. E nonostante il tempo che passa restano il gruppo più famoso della storia della musica. “Chiedi chi erano i Beatles” è l’analisi dei ricambi generazionali degli ultimi trent’anni ed il gruppo di Liverpool è la metafora della tempo che passa “come il nonno di oggi sia stato il ragazzo di ieri” della vita trascorsa, delle rivolte del 1968 (l’Europa bruciava nel fuoco).

La canzone scritta nel 1984, quattro anni dopo la morte di John Lennon il leader storico dei Beatles, ha conosciuto un successo anche grazie all’interpretazione di Gianni Morandi e sembra più che mai attuale. Non per una ragazza di quindi anni, però, che deve ancora imparare ma per dei politicanti a caccia dell’ultimo voto tra deliri populisti, gaffe e manie di protagonismo. Susanna Ceccardi, nella sua ridicola campagna elettorale per la presidenza della regione Toscana oltre a prendersela con i puffi, ha deciso di mettersi a fare, parole sue: “Critiche letterarie.” Alla faccia della modestia, la ragazzotta di Cascina, che ha fatto una repentina carriera politica nel partito di Matteo Salvini, ha definito “Immagine” di John Lennon, giudicata dalla critica mondiale come una delle canzoni più importanti del ventesimo secolo, una canzone marxista da non far cantare ai bambini. Se i baronetti di Liverpool erano comunisti, ci verrebbe da chiedere cosa pensa l’ex sindaco di Cascina dei Rolling Stones?

Nei giorni scorsi durante un comizio a Viareggio l’esponente leghista è stata contestata da esponenti di Potere al Popolo e Repubblica Viareggina che sostengono la candidatura di Tommaso Fattori alla presidenza della regione, candidato di Toscana a Sinistra. I manifestanti si sono presentati con uno striscione “Ceccardi / Giani invertendo l’ordine dei Fattori il risultato non cambia.” Volendo denunciare le storture del bipolarismo. A contestare l’esponente leghista si è presentato, però, pure un solitario candidato del PD tale maestro d’orchestra Alberto Veronesi figlio dello scomparso oncologo Umberto veronesi. Del tutto indisturbato, dalle forze dell’ordine, nonostante fosse un uomo sandwich è salito pure su di un conchino da dove ha inscenato la sua protesta. Mai visto uno che protesta con i propri cartelloni elettorali? Ma si sa Viareggio è la città del carnevale e ultimamente candidarsi alle elezioni va di moda come salire su di un carro mascherato. L’informazione bipolare ha dato risalto a lui, in una notizia preconfezionata che fa contenti tutti e che elimina ogni terza posizione critica. Alberto Veronesi però con Sussanna Ceccardi ha un qualcosa in comune che va al di là della politica bipolare: la non conoscenza di John Lennon. Memorabile resta la sua gaffe in RAI, nel luglio 2015 quando da presidente del Festival Pucciniano, sostenne che aveva preso contatti con Lennon. Peccato che l’artista fosse morto da ben trentacinque anni. Chiedete chi erano i Beatles ma non chiedetelo a Susanna Ceccardi e Alberto Veronesi. Anzi a loro dedichiamo questo piccolo video.

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