“Cercavamo giustizia abbiamo trovato la legge.”

Il giorno dopo l’ingiusta sentenza, che rinvia alla corte di appello gli imputati per la strage ferroviaria di Viareggio, il dolore e la rabbia sono ancora forti. Ieri sera si era svolto un presidio spontaneo nei pressi della stazione. Stamane, in una sala della Croce Verde di Viareggio gremita, i familiari hanno tenuto una conferenza stampa piena di spunti ma soprattutto ricca di sani sentimenti e voglia di non arrendersi. Marco Piagentini ha esordito ringraziando chi ieri si è recato in stazione e esprimere il proprio sdegno. Ha proseguito, ringraziando gli avvocati per il lavoro svolto e rinnovando loro piena fiducia. Poi senza giri di parole, con molta schiettezza, ha detto che loro cercavano giustizia e hanno trovato la legge. Parole che condividiamo, pienamente, perché da sempre siamo sostenitori del fatto che legalità e giustizia non siano sinonimi. Piagentini ha definito la giornata di ieri triste e buia e ha attaccato l’istituto giuridico della prescrizione. Sarà, infatti, la prescrizione che salverà molti di questi personaggi imputati. Piagentini cosi come l’avvocato Tiziano Nicoletti hanno anche ribadito che da una più attenta lettura del dispositivo ci sia la conferma della bontà delle due precedenti sentenze, infatti si legge chiaramente i profili di colpa per tutti i soggetti apicali. I familiari, e con loro tutta la città, attendono, ora, le motivazioni della sentenza per comprendere meglio, soprattutto il perché non sia stata riconosciuta l’aggravante per l’incidente dei luoghi di lavoro. Ci teniamo a ricordare che proprio nei giorni scorsi, a Jesi, c’è stato l’ennesimo incidente mortale sul lavoro che ha riguardato un operaio di 55 anni. Ancora oggi come ai tempi di Mauro Moretti la sicurezza in ferrovia lungi dall’essere presente.

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