Azione artistica e di protesta di Stefano Pierotti confusa per atto vandalico a Lucca.

Un artista che va contro la sua stessa opera d’arte per salvarne il messaggio non si vede tutti i giorni. Questo è accaduto a Lucca dove Stefano Pierotti ,scultore di Pietrasanta, ha tagliato le foglie della sua scultura “Oltre le radici.” L’autore ha poi scritto con vernice bianca la frase di una poesia di Pasolini “Oggi è domenica domani si muore.” Increduli gli agenti di polizia che lo hanno fermato all’alba del 17 maggio. Pierotti è stato denunciato come da normale prassi per danneggiamento ma il suo gesto è tutto tranne che un atto vandalico. “Avvenuto in piena coscienza, dettato dall’indignazione di non essere stato ascoltato durante quasi tutto l’iter che ha seguito l’installazione dell’opera.” Così ha dichiarato lo scultore.

Che la politica ufficiale, come il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, non lo capisca non ci sorprende. Al di là dei motivi stessi della protesta dell’artista (collocazione non ritenuta idonea, non consultazione sul catalogo, ecc.), il gesto rappresenta esso stesso un messaggio artistico. Non si tratta del concetto egoistico l’opera è mia e ne faccio quello che voglio bensì di un opera in divenire rispetto al contesto che non ha accolto l’opera stessa. Con il taglio delle foglie si può parlare di autunno dell’arte. Di un’arte usata esclusivamente come decorazione da chi amministra le città. Quello di Pierotti non è solo uno sfogo, una brillante partecipazione ma è un’azione artistica concettuale. L’artista modifica la sua opera perché il contesto è mutato. L’albero non ha più le foglie perché non sono state nutrite. A prescindere dagli sviluppi processuali ed economici della vicenda, il comune di Lucca ha chiesto i danni per l’azione, riteniamo di comprendere in pieno il gesto di Pierotti e critichiamo quel giornalismo, che ha liquidato questa azione come atto vandalico. Si tratta di ben altro.

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