“Scusarsi non è sufficiente quando si esprimono pensieri retrivi, figli di un concezione maschilista e patriarcale. Se poi si considera che per certe esternazioni si è fatto fare una pessima figura a livello nazionale all’intera città dare le dimissioni avrebbe dovuto essere il minimo.
Invece da parte di Marco Dondolini non si intravede nemmeno un minimo di autocritica ma una pezza che è peggiore del buco. Quando Dondolini dice che si tratta di una strumentalizzazione per non parlare di sicurezza dice una cosa falsa. Perché chi non vuol parlare di sicurezza sono lui e il suo partito. Totale silenzio, infatti, sulla violenza che un gruppo di bulli ha esercitato verso un giovane manifestante al pride di Viareggio. Non una proposta su emergenza abitativa e disagio giovanile in città. Ferma opposizione al disegno di legge ZAN. E a voler allargare lo sguardo uscendo dai confini comunali troviamo diversi indagati nel meridione di Italia del suo partito per collusioni con la ‘ndrangheta. Se vuole parlare di sicurezza prima non deve fuggire da questi temi. Ci spiace che alcuni consiglieri comunali di cui abbiamo stima abbiano votato la sua mozione che a noi appare piena di luoghi comuni e di propaganda fumosa.”
Repubblica Viareggina