Schierati su posizioni contrapposte in una logica tipicamente bipolare buona parte degli italiani coi loro comportamenti e il loro tifo sostengono l’opposto di quello che vogliono. Chi vuole maggiore sicurezza sanitaria si schiera dalla parte del Green Pass, non capendo che un foglio di carta non da nessuna sicurezza soprattutto se i vaccinati possono contagiare. Quelli che vogliono maggiore libertà, invece, sono contro il green pass che nasce per far circolare le persone ed evitare nuovi lockdown. Insomma un bel cortocircuito difficile da comprendere. E’ legittimo pensarla come si vuole. E’ legittimo preferire la sicurezza alla libertà o la libertà alla sicurezza ma sarebbe più logica una coerenza di comportamenti con quello che si pensa e non inseguire pifferai magici. Come si fa a non vedere, invece, che siamo dentro un teatrino surreale che ricorda, poi neanche tanto vagamente, il falso bipolarismo elettorale tra PD e Lega che poi governano assieme. Si può rompere la gabbia delle illusioni non seguendo gli istinti o le false promesse di libertà ma analizzando la complessità delle cose e ripartendo dagli interessi di classe. Oggi servono più soldi spesi in sanità, assistenza e ricerca cosa che nessuna delle forze politiche sedute in parlamento ha fatto. Oggi serve di comprendere che ciò che vuole confindustria è l’esatto opposto del bene comune perché è l’interesse del profitto privato di pochi. Da qui si deve ripartire non dalle urla scomposte di anarcocapitalisti che marciano assieme ai neofascisti da una parte e di sedicenti democraticie dall’altra che prendono ordini dai padroni del vapore. Smettiamo di essere utili idioti azioniamo la testa.
Sarebbe ora di smetterla anche di contrapporre natura e scienza come se la scienza non fosse figlia della natura, dato che l’uomo è un animale e che non inventa niente ma copia solo quello che già esiste in natura. La scienza umana fa quindi parte a pieno titolo della natura. “Siamo la natura che si difende.” Non è solo uno slogan ecosocialista ma un modo corretto di pensare e agire. La contrapposizione poi tra un uomo cattivo e una natura buona, altro non è che l’ennesima visione antropocentrica figlia di quella filosofia ingannevole che è l’idealismo. Nell’identificare l’uomo come il male di ogni cosa non si fa altro che trasformarlo in un dio cattivo, ma pur sempre in un dio ed è questo paragonabile a quel meccanismo di difesa nevrotico che Freud chiama conversione. Capiamo che ai nipotini di Nostradamus, Don Ferrante, Pio IX e Rasputin di leggere Freud non passi neanche per la testa, figuriamoci leggere Darwin o Marx. Eppure proprio in questi giorni di isteria e complottismo recuperare certi insegnamenti sarebbe utile e sarebbe utile anche a chi cerca di contrapporsi al delirio complottista con una cieca, servile e acritica ubbidienza al potere. Dalla padella nella brace. Fuggire a questa doppia trappole è il dovere di ogni mente critica che sa che la trasformazione dell’esistente non passa solo da un atto di volontà ma da una pianificazione strategica che purtroppo oggi non è in campo. Il potere cerca di dividere chi non accetta le cose e confonde continuamente le acque ma lo fa senza ricorrere a subdoli complotti lo fa con una naturalezza che tutti noi diamo per scontato.