Ecosocialisti: “Oggi in piazza per salvare la Lecciona ogni giorno per salvare il pianeta. Serve una alternativa a questo sistema di produzione.”

Lo spezzone ecosocialista Viareggio, composto da varie realtà sociali e politiche, che ha partecipato al corteo in difesa della Lecciona è stato numeroso e rumoroso alzando diversi slogan. Questo il testo del volantino distribuito.

“Siamo oggi in piazza per difendere la riserva naturale della Lecciona e solidarizzare con chiunque si mobiliti per difendere la natura. Da tempo l’amministrazione di Viareggio, guidata dal sindaco Giorgio Del Ghingaro, ha preso di mira il parco minacciando di far uscire dall’ente parco il comune, sostenendo il restringimento dei confini del medesimo, poi insistendo sul devastante progetto dell’asse di penetrazione e infine deviando il percorso della ciclopista tirrenica dal suo naturale tracciato, ovvero il Viale dei Tigli. Tuttavia non siamo in piazza per difendere solo il nostro territorio. Non siamo affetti da sindrome NIMBY né da vertenzialità autoreferenziali. Per noi esiste la necessità di sviluppare un pensiero critico ed un intervento a 360 gradi contro le politiche dominanti che vanno dall’abbattimento di alberi, alla costruzione di opere inutili e dannose come la TAV, la TAP, Ponti su stretti, assi di penetrazione, ecc… a scelte economiche e produttive come lo sfruttamento delle cave o la scelta di investire ancora in energie fossili che minacciano l’ambiente. Serve un’idea diversa di produzione. Il Capitalismo ha miseramente fallito perpetrando uno sfruttamento sfrenato non solo dell’umanità sull’umanità ma anche dell’umanità sulla natura. Guerre, disuguaglianza economica, razzismo, disastri ambientali sono all’ordine del giorno per colpa di chi domina il mondo mettendo i propri profitti davanti ai beni comuni. L’alternativa al capitalismo esiste e si chiama ecosocialismo e va costruita tutte e tutti assieme. Lavorare per una società ecosocialista non è soltanto eticamente giusto ma è necessario se vogliamo sperare che il pianeta possa avere un futuro. Le sfide che ci attendono sono difficili ma non dobbiamo minimamente considerarci sconfitti, come mostra la resistenza dei NO TAV che stanno ritardando la costruzione di un’opera inutile e dannosa coma l’alta velocità in Valsusa. Se i soldi spesi nella TAV fossero stati spesi per la sicurezza in ferrovia, forse, la strage ferroviaria del 29 giugno 2009, si sarebbe potuta evitare. Per quella strage, che costò la vita a trentadue persone a Viareggio, si attende ancora giustizia. Le classi dominanti tentano di imbrogliare le carte parlando di transizione ecologica, di green economy, ecc… Si tratta solo di “fuffa” funzionale a difendere l’esistente. Per noi l’alternativa esiste e si chiama ecosocialismo, un sistema dove si produce nell’interesse della collettività e non del profitto e nel rispetto del pianeta e di tutta la sua fauna e flora. Noi siamo la natura che si difende!”

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