“Nel laghetto dei cigni nella pineta di ponente a Viareggio da un po’ di tempo sono rimasti solo due cigni la madre e il figlio. Manca il cigno padre che sembrerebbe essere stato spostato nel lago del Brentino per impedire nuove procreazioni. Stando ad alcune testimonianze il Cigno sofrirebbe di solitudine. Non è la prima volta che il laghetto dei cigni è al centro di polemiche per una cattiva gestione. Come non ricordare la morte di altri animali: cigni e pavoni saliti alle cronache, papere e piccioni no. Appare evidente l’incapacità dell’amministrazione di gestire questo spazio, come quello di gestire le pinete nel suo insieme. Infatti si continuano ad abbattere alberi, molti dei quali giudicati sani dagli agronomi. E’ stato realizzato un vero e proprio scempio in varie zone di Viareggio. E’ inutile parlare di ambiente se poi si continua a disboscare, magari per vendere la legna ad aziende amiche. All’amministrazione viareggina, impegnata in progetti faraonici come l’asse di penetrazione e la ciclovia tirrenica, da far passare lungo la Lecciona e non dal suo tracciato naturale che sarebbe il viale dei Tigli, dell’ambiente non interessa niente. Del resto una amministrazione che non si preoccupa quando in uno sfratto esecutivo madre e figli vengono affidati ai servizi sociali e il padre deve cavarsela da solo dormendo in auto o all’addiaccio per strada non pensiamo possa interessare la sorte un cigno. Lasciano che siano divise le famiglie umane figuriamoci se possono avere sensibilità per quelle animali. A Viareggio, purtroppo, come in molte altre parti del paese conta solo il profitto che passa sopra il bene comune. Animali, piante ed esseri umani pagano quotidianamente le spese di queste politiche scellerate portate avanti da una amministrazione cinica.”
Repubblica Viareggina