Un’amministrazione senza dignità non da risposte a chi le chiede perché è uscita dal processo per la strage ferroviaria.

La decisione dell’amministrazione comunale di Viareggio di rinunciare ad essere parte civile nel processo per la strage ferroviaria, e di fatto uscire dal dibattimento, é l’ulteriore conferma della totale assenza di empatia da parte di chi ci amministra. Le reazioni a questa vile decisione, in città, sono state numerose. Non c’è forza politica che non abbia criticato la giunta comunale. Tuttavia l’amministrazione si è trincerata dietro un assordante silenzio. Nemmeno la mobilitazione dei familiari, che sabato 14 hanno convocato un presidio assemblea sotto il municipio, è servita a fare avere un sussulto a Giorgio Del Ghingaro e soci. La dignità dei familiari della strage, i quali hanno voluto, giustamente, ribadire come questa vicenda non riguardi solo loro ma l’intera città, è la cosa che maggiormente è saltata agli occhi di chi ha ascoltato Daniela Rombi e Marco Piacentini davanti al comune.

Nei giorni precedenti c’era stata una polemica per uno striscione appeso sul cancello del palazzo comunale da “La Viareggio Ultrà” su cui c’era scritto “Infami.” Sull’episodio si è scomodata pure la DIGOS. Per noi, in quello striscione c’è il pensiero di tanti cittadini di Viareggio, di sicuro il nostro. Questa amministrazione, in continuità con le precedenti, ma forse con più arroganza ha dimostrato di fregarsene della verità, della giustizia e della sicurezza. Accettando le briciole, perché 200.000 euro sono solo briciole di fronte alla vita di trentadue persone, ha confermato il nostro severo giudizio. All’associzione il Mondo che Vorrei va la nostra piena solidarietà.

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