Grazie a Enrico Marchetti e alla sua scelta coraggiosa e coerente di accettare la sfida alla carica di sindaco di Camaiore con la lista Camaiore Popolare, la sinistra di classe non solo è presente in questa tornata elettorale ma è anche egregiamente rappresentata. Ma ancor più importante di questo: Enrico Marchetti, con la sua candidatura, ha scongiurato il pericolo che un comune che conta più di 30.000 abitanti vedesse concorrere due soli candidati a sindaco che – nel gioco delle parti, a cui ormai la politica ci ha abituato – fingono di avere posizioni diverse ma sono espressione di forze politiche diventate, ormai, tremendamente vicine. Forze politiche che incarnano programmi troppo simili e sovrapponibili ed esprimono unità di intenti e prospettive quando, insieme al Governo del Paese, vanno perfettamente d’accordo nel prendere le decisioni che contano. La candidatura di Marchetti è a sostegno di una lista formata da moltissimi e moltissime giovani e in prevalenza da donne, persone che si sono messe in gioco perché non si sentivano rappresentate dagli attori in campo: Enrico Marchetti e Camaiore Popolare danno la possibilità a chiunque non si riconosca in nessuno dei due schieramenti di maggioranza di avere una terza opzione. Vorremmo, inoltre, ringraziare Marchetti anche per aver, con la sua persona e con la sua candidatura, smontato la logica del leader, dell’uomo solo al comando. Il suo approccio alla politica, che riflette il suo modo di essere, è quello di squadra, di lavoro collettivo. Così come lo è la nostra visione del consiglio comunale che riteniamo debba assumere maggior peso e centralità rispetto all’azione del Sindaco, come, parallelamente, riteniamo prioritario coinvolgere il più possibile la partecipazione diretta e la consultazione di cittadini e cittadine, attraverso forme di decentramento che siano effettive e non solo formali. Vogliamo, infine, ringraziare Enrico per la persona eccezionale che, ancora una volta, ha dimostrato di essere, perché nonostante le difficoltà che sta attraversando non si è tirato indietro rimanendo a combattere, come lui stesso ha dichiarato, due battaglie contemporaneamente una contro la malattia e l’altra per il consiglio comunale, trasmettendo a tutte e tutti noi l’importante messaggio di non arrendersi e continuare a lottare. In fondo non sta scritto da nessuna parte che il coraggio non possa vincere contro la forza e che Davide debba soccombere contro Golia.
Francesca Trasatti portavoce dell’assemblea versiliese di Potere al Popolo
Arianna Lombardi segretaria del circolo di Camaiore del Partito della Rifondazione Comnista