Continua al CAMeC di La Spezia la censura nei confronti degli ultimi 10 anni di vita artistica di Giacomo Verde.

Mal di testa, mal di pancia o mal di polizia?

“Ho constatato con grande amarezza che la censura nei confronti degli ultimi dieci anni di vita artistica di Giacomo Verde continua ancora.

Nella mostra “Giacomo Verde – Liberare arte da artisti” in corso al CAMeC di La Spezia, il 20 luglio 2022, nel pieno del periodo dedicato all’artivismo, doveva essere installata l’opera “MaLa Polizia / Ancora una volta?”, invece la curatrice Anna Maria Monteverdi, che ha preso a tutti gli effetti il mio posto, ha fatto installare delle nuove foto di un fotografo di fama mondiale, ovviamente suo amico,  e quindi vorrei chiederle che attinenza specifica abbia questa sua scelta con l’artivismo di Giacomo Verde. A questo punto, invito tutte le amiche e gli amici di Giacomo a mandare le loro foto, di viaggi, cene eccetera che hanno fatto con Giacomo, direttamente al museo.

Lasciamo perdere per un attimo tutte le polemiche scatenate dalla rimozione dell’opera “Omaggio Ogiugno” del Museo Popolare Gïåk Vërdün e dall’abbandono della mostra da parte dei collettivi Dada Boom e Superazione, in cui Giacomo ha militato negli ultimi anni della sua vita, su cui mi sono già espresso. Secondo le ultime dichiarazioni della nuova curatrice, Giacomo non è stato vittima di censura né oscurato dalle istituzioni, quindi mi chiedo che fine abbia fatto l’installazione “MaLa polizia / Ancora una volta?”. Se non c’è una censura istituzionale verso quest’opera, allora c’è forse una censura artistica o curatoriale? E questa censura è frutto di un mal di testa o di un mal di pancia di chi doveva installarla o provoca mal di testa e mal di pancia all’istituzione che doveva ospitarla e alla nuova curatrice?

Lo dico per chi non mi conosce, mi piace essere diretto. L’installazione di questa opera è stata discussa a lungo ed è stato concordato che dovesse avvenire il giorno 20 luglio 2022 in occasione della proiezione del documentario “Solo Limoni”, quest’ultima effettivamente avvenuta. La mancata installazione dell’opera porta ovviamente una responsabilità culturale e una responsabilità morale nei confronti di Giacomo Verde e del suo testamento artistico e quindi vi avverto: io e le mie compagne e i miei compagni artivisti saremo presenti in ogni occasione per ricordare alle persone le loro responsabilità con le nostre oper-azioni r(Ǝ)odadaiste.”

“Arrivedorciiiiiiiiiiiiiii”

23 luglio 2022, Luca Fani

Ex curatore della mostra “Giacomo Verde – Liberare arte da artisti”

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