Il presidente dell’ ARCI, Jan Vecoli, contro la censura del film Tomboy.

*La censura medievale torna alla ribalta della vita scolastica e sociale del nostro territorio.

Questa volta è partita la crociata della associazione “non si tocca la famiglia” di Roma che ha di fatto impedito la proiezione del film, in orario extracurriculare e quindi a completa discrezione dei genitori (uno e due) dei ragazzi , “Tomboy”di Celine Sciamma.

Il problema, per questa associazione, sarebbe che la persona protagonista del film gioca sul suo aspetto e sul suo genere per una dinamica di accettazione sessuale e sociale, nella periferia parigina.

Questo attacco all’istituzione scolastica e alla sua laicità garantita costituzionalmente, che  aveva organizzato un progetto didattico interessante e al passo coi tempi, ci fa osservare come questo tipo di associazioni (per la famiglia tradizionale, antiabortiste e contro le libertà  personali di scelta ) stiano diventando aggressive sullo stile statunitense, forti della estrema destra che governa questo paese.

Nel mondo in cui viviamo, i ragazzi stessi, a differenza di questi “signori”, sono molto più avanti di quanto si pensi, sono perfettamente coscienti delle fluidità di genere e sono capaci, fino dalle elementari, di riconoscere gli altri come persone e non in base al sesso con le divisioni ridicole maschietto cameretta azzurra / femminuccia cameretta rosa.

Impedire la visione di un film non solo rappresenta una censura ridicola degna degli anni 50 del secolo scorso, ma danneggia i ragazzi che, ripeto, vivono nel loro mondo, e che conoscono meglio delle associazioni ultraortodosse come girano le cose

Alcuni personaggi del genere ci avevano provato anche con noi quando, alla presenza di Vladimir Luxuria, nel 2019 proiettammo al teatro Jenco “Boys don’tcry”, un film su temi analoghi, promettendoci  manifestazioni e scandali.

Li aspettai personalmente davanti al teatro fino all’inizio del dibattito, ma nessuno si fece vedere.

Meglio non chinare la testa di fronte a queste sbruffonate medievali, tenere la barra dritta. La scuola è giusto che affronti la società del suo tempo, non farsi trascinare indietro di 50 anni da posizioni retrograde e, spesso, anche un po’ ridicole.”

Il Presidente ARCI Lucca Versilia

Michelangelo Jan Vecoli

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