Causa mal tempo il consueto appuntamento di ogni anno, promosso da Unione Inquilini, per il 10 ottobre si è svolto presso il Cantiere Sociale Versiliese e non presso il MatteottiOccupato come era previsto in in primo momento. Era stato scelto il Matteotti, in quanto luogo simbolo di un recupero da parte di diverse famiglie di un immobile lasciato in stato di abbandono da anni dalle varie amministrazioni. Al Matteotti vivono adesso cinque famiglie con 9 minori.
Il 10 ottobre è la giornata nazionale contro sfratti e sgomberi promossa da Unione Inquilini, ma quest’anno, in occasione del blocco degli sfratti fino al 31 dicembre, hanno voluto puntare l’accento sul tema della rigenerazione urbana. L’iniziativa ha visto una buona partecipazione diversi interventi che hanno parlato di urbanistica, di quartieri sociali, di lavoro e salute, di diritti e progettualità. E’ stato proposto un documento a tutte le realtà politiche e sociali della città che chieda il rinvio degli sfratti fino a dicembre 2021, ed è stato discusso di come salvaguardare e promuovere esperienze come quella del Matteotti. Sono state presentate alcune idee su come il pensare urbano debba convergere verso il lavoro, il diritto alla casa e alla salvaguardia del bene comune. Inoltre è stato proposto l’inizio di un percorso di studio insieme a sociologi, urbanisti, attivisti e inquilini che siano promotori di un idea differente di città, non solo dal punto di vista economico-speculativo ma differente anche nel vissuto sociale quotidiano.
L’iniziativa si è svolta nel rispetto delle regole anticovid e ha fornito spunti interessanti ai presenti.
Se la Lombardia ha pianto in Toscana non si è riso!
Il 7 aprile ‘20, l’allora governatore della Regione, Rossi, firmava ordinanze riguardanti le Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) nelle quali si delineavano nuove misure atte a contenere i contagi.
Un piano che prevedeva, tra altre cose, cure intermedie per i positivi, cioè norme e assistenza potenziata per residenze per anziani e disabili. Per Rossi “Gli ospiti positivi, saranno d’ora in poi presi in carico dal servizio sanitario regionale, prevedendo per tutti l’assistenza propria delle cure intermedie”. Dunque infermieri, medici e strumentazione adeguata, non solo per i sintomatici – si precisava – ma anche per asintomatici ovvero per chi non aveva i sintomi tipici della malattia.
L’esigenza di isolare i positivi, poteva avvenire all’interno della residenza “se gli spazi consentiranno una separazione senza alcuna commistione, altrimenti i malati dovranno essere trasferiti in strutture diverse … Rsa o Rsd private, d’intesa con il gestore, potrebbero essere trasformate e rivolte alla sola accoglienza di ospiti positivi.”
L’ordinanza affrontava anche il problema del personale: se medici, operatori e infermieri delle Asl non fossero sufficienti, le aziende sanitarie sono autorizzate ad assunzioni con procedura d’urgenza, utilizzando graduatorie ‘Estar’ con ricorso a contratti a tempo indeterminato.
Alla Rsa “Villa Laguidara” a Marina di Pietrasanta (Lu), da gennaio a maggio, vi sono stati 42 decessi dei quali la metà da Covid-19 (accertati dal tampone), e gli altri per sindrome respiratoria acuta (tipica del Covid ma non è stato eseguito il tampone), 38 anziani positivi e 20 lavoratori contagiati (14 operatori, un’animatrice, 2 generiche delle pulizie e 3 infermiere).
I Dpi sono stati all’inizio inesistenti e poi inefficaci, mentre i codici di comportamento sono stati forniti con un corso on line a fine aprile, utilizzando la formula di “attività di laboratorio” e le mascherine cucite da anziani risultati positivi, di cui alcuni deceduti. Lo spostamento di personale sia infermieristico che per le pulizie, dalla struttura residenziale a quella per malati psichiatrici (annessa alla Rsa dove i primi contagi accertati sono del 24 marzo), per la somministrazione della terapia, ha contribuito alla diffusione del Covid: anziani deceduti e contagiati, operatori ammalati che, a loro volta, hanno contagiato familiari (tra cui un bimbo di pochi mesi).
Inoltre, si sono verificati gravissimi episodi di mobbing nei confronti di lavoratori/trici che rivendicavano sicurezza per loro, per i pazienti e i familiari e che hanno portato 15 infermieri, 5 oss e 1 educatrice a licenziarsi. A ogni richiesta dei lavoratori seguivano richiami per futili motivi, provvedimenti disciplinari fino al licenziamento di 2 oss e 1 autista (in totale 20 lavoratori hanno perduto il posto di lavoro!).
Lavoratori e lavoratrici operano in situazioni di estremo disagio e con carichi di lavoro insopportabili, visto che alcune delibere regionali stabiliscono tempi ritenuti “sufficienti” per garantire l’assistenza: 2 ore e 23 minuti al giorno per assistenza alla persona, 44 minuti per assistenza infermieristica e 11 minuti per assistenza riabilitativa e animazione.
Qual è stata la tanto sbandierata miglior assistenza garantita ai malati Covid? E il personale sanitario che doveva essere assunto di supporto alle strutture? E i Dpi da distribuire? E le responsabilità del sindaco di Pietrasanta, Giovannetti? Chi ha controllato che a dichiarazioni rispondessero fatti?
La questione Rsa è di grande importanza e l’emergenza Covid conferma che non è salutare delegare a chi questa situazione ha creta e ai loro complici (istituzioni, partiti, dirigenti sanitari, sindacati …) la difesa della sanità e della salute, come diritto inviolabile e irrinunciabile di ogni essere umano.
Da anni, il Comitato è impegnato in inchieste, denunce, presidi e mobilitazioni, sul territorio in difesa della sanità pubblica e contro il depotenziamento dell’Ospedale Versilia e dei servizi territoriali, e non intendiamo dimenticare i morti e i contagiati di pazienti e operatori.
La situazione d’emergenza sanitaria ha mostrato la drammaticità di quanto avvenuto e della nefanda scelta di affidare la cura di malati e anziani al privato.
Comitato sanità pubblica Versilia contro il depotenziamento dell’Ospedale Unico e dei sevizi territoriali
E’ tornato lo sciopero globale per il clima promosso dal Fridays For Future. Resta poco al pianeta, se i governi del mondo non si decidono a cambiare in modo netto certi indirizzi economici e politici. A Viareggio c’è stato un flash mob, stamane venerdì 9 ottobre, con un centinaio di giovani, prevalentemente studenti delle media superiori, in Piazza Mazzini. Musica e interventi si sono alternati per sensibilizzare su di un tema importante come quello del clima e dell’ambiente che purtroppo sono minacciati dal sistema economico capitalista e dalle logiche del profitto che si pomgono sempre sopra le vite delle persone.
Annunciamo, a malincuore, l’annullamento della Cerimonia “IL VERDE VI SALUTA”, causa allerta meteo, che interesserà tutto il fine settimana prendendo anche la Versilia. Per rispettare le normative anti COVID-19, non essendoci spazi disponibili ad ospitare così tante persone in sicurezza e per non rischiare di mettere a rischio la salute collettiva, è stata dunque presa la sofferta decisione di annullare l’ evento, rimandandolo al 2 maggio 2021, con la stessa intenzione di rispettare le volontà del compagno e fratello Giacomo Verde e ricordarlo ad un anno dalla sua terrestre scomparsa. Ma la macchina rimane in moto, non si ferma perché Giacomo Verde non si è mai fermato, nemmeno all’ultimo e tuttora è vivo in quello che i due collettivi portano e porteranno avanti nella loro ricerca e sperimentazione. Tra i vari progetti, in questi giorni si organizzeranno le basi per dare vita ad un “archivio” che permetterà a tutt* di poter conoscere il grande lavoro di Giacomo Verde. Numerose sono le persone che hanno conosciuto Giacomo e che si impegneranno nel lavoro di archivio. Invitando tutti a seguirci vi salutiamo con una frase di Giacomo: “È di futuro che abbiamo bisogno.”
Quanto accaduto pochi giorni fa a Viareggio è molto grave: un pino caduto in mezzo alla strada, per il quale si è sfiorata la tragedia, a seguito del forte vento, non può essere considerato un evento casuale. L’episodio denota la scarsa attenzione per il verde a Viareggio, anche nelle zone sensibili come in prossimità delle strade: serve per le aree sensibili un maggiore controllo, unito ad un’attività di prevenzione, a tutela della salute dell’albero.
Scarsa attenzione che è confermata dall’assenza di un Piano del Verde e dalla mancata pubblicazione del Bilancio Arboreo
Adesso in Comune sembra vi sia l’intenzione di procedere all’abbattimento degli alberi considerati pericolanti e potenzialmente pericolosi, ma è una soluzione parziale: noi chiediamo che, oltre all’abbattimento, si intensifichino i controlli sulla salute degli spazi verdi cittadini e che, dopo ogni abbattimento, si predisponga una ripiantumazione di altrettanti alberi, preferibilmente in zone valutate più intelligentemente. Siamo vicini a tutte le persone coinvolte direttamente e indirettamente nella vicenda.
Sullo scempio alla Vetraia interviene Giacomo Marchetti attivista di Viareggio più Verde e Repubblica Viareggina, candidato alle ultime elezioni in Viareggio a Sinistra.
“Non esiste più! Stamani sono stati eseguiti dei “lavori” al Parco della Vetraia, un parco dove ci siamo offerti volentieri di intervenire con nuove essenze. Il bilancio è: Un rifugio dei gatti disintegrato, una mimosa sparita, e l’ utilizzo di macchine pesanti che hanno disintegrato il sottobosco. Ho già scritto al Signor Sindaco per ricordargli che a Viareggio il Regolamento del Verde TUTELA gli arbusti di altezza superiore ai 3 metri, e che certe pratiche con l’ utilizzo di macchine pesanti possono rendere gli alberi instabili. Dottor Del Ghingaro avevamo chiesto di RIQUALIFICARE, non di DISTRUGGERE.”
Il 3 ottobre in via Minghetti, per l’occasione sarà chiusa la strada, all’officina d’arte e fotografica contemporanea Dada Boom sarà reso omaggio al grande arTivista Giacomo Verde. Non saremo noi a salutarlo ma sarà lui a salutare noi. L’evento del suo funerale è stato infatti scritto da lui.
Preghiamo tutt* le/i partecipanti di procurarsi un pappagallo per urina per la cerimonia. Giacomo voleva che ci fossero vari pappagalli sparsi nella sala, decorati a piacere, ma anche indossati come cappelli. Per facilitare l’ allestimento nel rispetto delle normative anti COVID-19 e vista la presenza di persone provenienti da varie parti di Italia, e non solo. É NECESSARIA la prenotazione GRATUITA al seguente link: https://www.eventbrite.it/…/biglietti-il-verde-vi… Ricordatevi anche di indossare abiti sgargianti. Come ha scritto Giac: “Vietato l’abito scuro. Preferito l’uso di colori, anche nei cappelli, e abiti vistosi.” https://www.facebook.com/events/3508298975870841
I reodaisti non muoiono vanno in altri universi a fare linguacce e scarabocchi. Vanno a passeggio per il multiverso che è un infinita poesia.
Come Partito Comunista Dei Lavoratori ( sezione Lucca – Versilia), dopo le dichiarazioni del PCI con le quali si faceva l’appello a rilanciare l’unita’ dei “comunisti”, vogliamo rispondere positivamente.Si, siamo interessati a lavorarci su.Riteniamo però necessario proporre un percorso che passi dalla ricerca di momenti di lotta sviluppati in fronti unitari.Riteniamo inoltre che debbano essere chiamati a pronunciarsi tutti i soggetti interessati ( organizzati o non).Proponiamo allora che si lavori alla preparazione unitaria di assemblee in presenza, possibilmente entro ottobre e possibilmente sia a Lucca che a Viareggio.Fin dalla prima assemblea sarà così possibile che tutte le organizzazioni e i/le singoli/e compagni/e, possano portare il proprio contributo di forza e di idee per la concretizzazione in zona di quel progetto e trasformarlo in momenti di lotta di classe iniziando da quei punti rivendicativi sui quali stanno già lavorando e/o che considerano prioritari. Per chiarezza, noi metteremmo all’ordine del giorno di riprendere in mano il progetto del FRONTE UNITARIO DI LOTTA, fronte classista, lanciato come proposta il 7 dicembre 2019 a Roma. Inviamo il presente, con l’obbiettivo di avere le disponibilità ad un primo incontro puramente organizzativo finalizzato alla prima assemblea, a tutti quei soggetti di cui abbiamo gli indirizzi. Invitiamo tutti/e a voler colmare eventuali mancanze. attendiamo contatti ed adesioni.
“I risultati elettorali non sono stati quelli delle aspettative, siamo stati sconfitti, non siamo rappresentati in consiglio comunale. Non ci arrendiamo. Continueremo, con più forza, a fare la nostra opposizione tra la gente, in mezzo alle strade, perseguendo le linee programmatiche eco-socialiste del nostro programma, in difesa: dei diritti, dei Beni comuni e dell’ambiente. Ritengo che il percorso che abbiamo fatto come Viareggio a Sinistra sia un passo fondamentale verso l’unità della sinistra, fatto in perfetta armonia tra le forze costituenti la lista. Personalmente voglio ringraziare i compagni di percorso, chi mi ha votato e chi mi ha sostenuto anche se non poteva votarmi, siete stati tutti quanti magnifici! Il percorso fatto è stato entusiasmante, una esperienza altamente positiva, che mi ha permesso di confrontarmi positivamente con cittadine/i, con movimenti ambientalisti e associazioni varie presenti sul territorio.”
“Grazie di cuore alle 46.270 persone che ci hanno dato fiducia, alle attiviste e agli attivisti che si sono spesi in una campagna elettorale fatta di tante passioni e di pochissimi fondi, grazie infinite alle candidate e ai candidati di Toscana a Sinistra, che hanno dato l’anima in queste settimane intense.
Abbiamo proposto un progetto di cambiamento ecologista e di sinistra, capace di unire visione e pragmatismo. Abbiamo proposto una svolta radicale rispetto al sistema di potere esistente e rispetto all’arretramento barbarico incarnato da Susanna Ceccardi. Abbiamo indicato una strategia complessiva per indirizzare gli investimenti verso la conversione ecologica delle produzioni e la creazione di lavoro stabile e non precario. Ma il nostro progetto non ha affatto convinto l’elettorato: è un dato oggettivo.
Nel prossimo Consiglio regionale mancherà dunque la sinistra e il gruppo di opposizione più produttivo della X legislatura in termini di proposte di legge presentate e fatte approvare, capace di incidere e di lasciare il segno. Un’opposizione di qualità è parte fondamentale della democrazia e il governo Giani&Renzi (dato che tutte le liste della coalizione hanno, in concreto, portato acqua a quel mulino contribuendo a far eleggere i soli consiglieri PD e ItaliaViva) avrebbe bisogno appunto di una vera opposizione e non delle chiacchiere di una destra assai affine sui nodi determinanti, dalle grandi opere al modello pubblico-privato fino all’autonomia differenziata.
Ma c’è anche un altro fatto altrettanto oggettivo: la paura ha travolto la fase finale della campagna elettorale. Ha vinto il PD, certo, ma ha vinto pure il terrore e il richiamo martellante al così detto ‘voto utile’, rilanciato da media e social network con una forza mai vista. E’ stato inventato un inesistente testa a testa Giani-Ceccardi, si è costruita la fantasia di una regione contendibile dalla destra. Invenzioni che vengono oggi minimizzate da parte di chi ha avuto gravi responsabilità nell’alimentarle, anche all’interno del sistema dell’informazione. Gli otto punti di scarto fra Giani e Ceccardi confermano quel che abbiamo sempre ripetuto, che non vi era alcun testa a testa e nessuna possibile contendibilità. Eppure, attraverso centinaia di migliaia di messaggi whatsapp, i sondaggi farlocchi sono circolati anche nei giorni di divieto. Sondaggi falsi che sono stati rilanciati persino ad urne aperte, accompagnati dalla richiesta di ‘voto utile’. Questa strategia costruita a tavolino ha pesantemente inquinato e orientato il voto. Il fatto che gli stessi che giustamente mettono in guardia dalla ‘bestia’ di Salvini, mostrandone la capacità di influenzare l’elettorato, minimizzino invece quanto accaduto qui in Toscana mi pare denoti cattiva fede o incapacità di capire come funziona la macchina danarosa della propaganda nel 2020.
All’ennesimo messaggio di persone a noi vicine che dicevano, scusandosi, ‘metto da parte i programmi, ma solo per stavolta’ o ‘mi turo il naso di fronte all’emergenza’ ho capito che la situazione, nell’arco di poco tempo, stava precipitando.
C’è poi un vizio d’origine: la ri-frammentazione del nostro mondo rispetto al 2015, quando eravamo l’unico progetto ecologista e di sinistra presente sulla scheda elettorale. Oggi è riapparsa una pluralità di liste, che complessivamente prendono 35 mila voti più del 2015, ma nessuno elegge in Consiglio regionale perché divisi. Non intendo nascondere le diversità, tuttavia chi ha legittimamente deciso di appoggiare Giani, pur con un programma opposto a quello del suo candidato presidente, lo ha fatto a partire da un presupposto dogmatico rivelatosi oggettivamente falso: la teoria del testa a testa, con elezioni che si sarebbero giocate all’ultimo voto, e la conseguente necessità di ‘salvare la patria’, lasciando da parte gli elementi programmatici. In ogni caso, e al di là delle differenti valutazioni, mi pare evidente che la spaccatura è un problema.
Infine c’è il sistema elettorale. E’ anche attraverso i sistemi elettorali, tutt’altro che neutri, che si costruisce la gabbia del voto utile e del bipolarismo forzato: siamo stati i soli, nella scorsa legislatura, a dare battaglia a favore del sistema elettorale proporzionale, per restituire rappresentatività al Consiglio e per uscire dal voto sotto ricatto. Ma la nostra proposta di legge proporzionale è stata bocciata per tenere in piedi il pessimo Toscanellum, la legge voluta da Renzi e Verdini, che oggi è un’altra bella parte del problema.
Detto questo, da domani continueremo a impegnarci per un mondo migliore, come ogni giorno. Discuteremo come farlo, lo faremo insieme, lo faremo con tutte le nostre energie.”