In un clima di forte repressione che abbraccia tutta la Sicilia e l’Italia esprimiamo la nostra convinta solidarietà ai compagni di Anomalia di Palermo. In queste ore a palermo mentre vengono deportati immigrati si minacciano gli studenti che si autorganizzano. La lotta dei compagni di Anomalia è la nostra lotta. E’ la lotta di chi difende il diritto allo studio, agli spazi, ad un’altra socialità e a liberare la cultura dalla mercificazione. In tempi di crisi come questi il regime vuole cancellare una voce critica per questo noi diamo voce all’appello di questi compagni.
Pubblichiamo qui sotto l’appello che lancia la campagna “Io sto con Anomalia” contro lo sgombero dello Studentato Occupato Anomalia da parte del rettore- sceriffo Lagalla dell’Università di Palermo:
Il rettore Lagalla manda la polizia contro gli studenti?
Il rettore Lagalla fa murare ogni ingresso,lasciando presupporre che terra’ i locali di via archirafi in uno stato di abbandono e non utilizzati per tanto tempo?
Il rettore Lagalla parla di legalita’ agli studenti quando e’ stato per due anni assessore alla sanita’ del governo regionale del mafioso Cuffaro?
IO STO CON “ANOMALIA”
“C’è una cosa più forte di tutti gli eserciti
del mondo, e questa è un’idea il cui
momento è ormai giunto.”
Victor Hugo
E’ il novembre 2009 quando un gruppo di studenti e studentesse dell’Università degli studi di Palermo decide di occupare ed autogestire uno stabile, di proprietà della medesima università, da più di vent’anni inutilizzato e lasciato all’abbandono. Questo stabile, ribattezzato “Anomalia”, nasce con l’obiettivo di estendere la fascia di diritti e servizi a favore degli universitari (e giovani in genere) della nostra città: non è infatti casuale che da subito fu dichiarata pubblicamente la volontà, da parte degli occupanti, di realizzare presso i locali in questione un vero e proprio studentato autogestito e gratuito all’ultimo piano della struttura, così da garantire qualche decina di studenti dal pressante aumento degli affitti di case oltre che dalle stringenti politiche economiche e di investimento sul “diritto allo studio”.
Tale progetto si accompagnava all’ occasione, dataci dalla notevole estensione dei quattro piani in cui si divide lo spazio di Anomalia, di portare avanti contemporaneamente una serie di progetti sociali rivolti al medesimo obiettivo: dare spazio ai bisogni e alle idee dei giovani studenti palermitani. Nascono così sale studio, laboratori di fotografia, teatro e musica, sale per il cinema e la palestra popolare.
In questo anno e mezzo di occupazione un enorme sforzo (fisico ed economico) è stato messo in campo da noi studenti al fine di recuperare e riqualificare socialmente uno spazio ormai privo delle più essenziali strutture e dei più elementari impianti. Tale impegno ha visto in questi anni noi studenti in prima linea tanto nell’esecuzione materiale dei lavori quanto nella continua ricerca di fondi – abbiamo finora autofinanziato totalmente la sistemazione della struttura arrivando a spendere somme superiori ai diecimila euro – da investire sull’edificio.
Questo senza dimenticare le iniziative politico-culturali realizzate dentro e fuori Anomalia che hanno permesso la costruzione di interesse e partecipazione al progetto.
Nei precedenti decenni di abbandono da parte delle istituzioni accademiche si è tante volte parlato di investimenti e progetti ufficiali mai realizzati: la mancanza di fondi – o alcune disastrose gestioni economiche da parte degli organi di governo – non hanno permesso di avviare realmente la riqualificazione di uno stabile sito proprio in prossimità di molte facoltà dell’ateneo.
Tutto si interrompe nella primissima mattinata (intorno alle 5) del 3 agosto del 2011 dove decine e decine di poliziotti in assetto antisommossa sfondano i cancelli e portano in questura 4 studenti che abitano lo spazio. Un precedente gravissimo inaugurato dal rettore Roberto Lagalla: mandare la polizia contro gli studenti in uno spazio dell’Universita’. Un precedente ( che vorrebbe essere un metodo) al quale ci opponiamo con determinazione, rimarcando il ruolo di libero spazio di critica e dialettica democratica che ha sempre avuto e deve continuare ad avere l’Universita’ di Palermo.
Vogliamo così ottenere – attraverso questo appello di docenti, collettivi e associazioni studentesche e non, sindacati, partiti, realtà sociali e politiche cittadine – l’interruzione delle azioni di forza portate avanti dal Rettore Lagalla contro i suoi studenti , la restituzione agli studenti dei locali illegalmente abbandonati dall’ateneo, il ripristino della dialettica democratica anche aspra e critica all’interno dell’ateneo Palermitano, tenendo fuori le forze dell’ordine come prassi ampiamente consolidata in questi decenni.