Premessa
La bozza di programma di Sinistra Critica per le elezioni amministrative di Camaiore è stata stilata come contributo per la realizzazione di un programma più ampio di una eventuale lista elettorale da presentare alle prossime elezioni in autonomia sia dal centrodestra che dal centrosinistra.
La crisi economica, sociale, culturale e politica investono anche il nostro territorio. E’ ora di finirla con la politica dell’apparire, tanto cara alla giunta Bertola ed è ora, invece, di progettare cose concrete nell’interesse dei cittadini camaioresi.
Il programma è articolato in pochi punti nevralgici con l’esattezza cinque che sono: salute e ambiente, comunicazioni e trasporti, sociale, attività culturali e infine democrazia, partecipazione ed economia. Una politica corretta su questi punti può favorire la ripresa economica meglio di qualsiasi discorso economicistico che nasconde gli interessi delle solite lobby.
Salute e Ambiente
La Versilia, e il comune di Camaiore, sono diventati tristemente noti, negli ultimi anni, per l’aumento di tumori e leucemie. Le istituzioni su questo tema non hanno saputo dare risposte concrete. Pensiamo che la nuova amministrazione dovrà farsi carico assieme ai comuni limitrofi, alla provincia e alla ASL di mettere su una apposita commissione di esperti che identifichi nel breve tempo quali siano le cause e come ricorrere ai ripari. Nel frattempo pensiamo che tra i motivi di questo aumento statistico ci siano già delle cause note: inceneritore, sostanze crittogamiche e pesticidi usati nelle serre, eccessiva presenza di monossido di carbonio a causa di un traffico urbano troppo intenso. L’inceneritore del Pollino, dopo anni di lotte e mobilitazioni che ci hanno visto anche noi protagonisti, è stato chiuso da un’azione della magistratura a seguito di un taroccamento dei dati fatto dall’azienda Veolia. Questo impianto deve rimanere chiuso e il contratto con l’azienda va reciso. La questione dei rifiuti può essere ampiamente risolta come provano anche altre esperienze con la raccolta differenziata. L’obbiettivo “rifiuti zero” non è un utopia ma può essere raggiunto se la raccolta differenziata viene eseguita in modo scientifico. Non solo è necessario aumentare le oasi ecologiche con contenitori specifici ma serve un piano di raccolta porta a porta che permetterebbe tra l’altro l’assunzione di nuovi posti di lavoro. Serve inoltre un controllo maggiore sulle serre vivaistiche e su tutte le aziende agricole per accertarsi che non siano usati prodotti dannosi per l’ambiente e la salute. Serve infine un potenziamento dei trasporti pubblici e la costruzione di piste ciclabili che uniscano il mare al capoluogo passando da Capezzano Pianore, per disincentivare l’utilizzo dell’automobile.
Nel comune di Camaiore, comune che dai monti va al mare, numerosi sono i corsi d’acqua che andrebbero bonificati cosi come i capi incolti. Non basta pulire le aiuole della passeggiata del Lido se poi si lasciano interi terreni in stato di degrado utilizzati magari impropriamente da privati come discariche.
Le politiche neo – liberiste hanno colpito con tagli la sanità pubblica. Pensiamo che il diritto a curarsi sia un diritto sacrosanto. Punto centrale del nostro programma è quindi potenziare i distretti ASL e garantire punti di soccorso dove già esistono come Camaiore e Capezzano Pianore ( a Lido di Camaiore c’è l’ospedale) ma di aprirne di nuovi almeno nelle frazioni più importanti (Montemagno e Casoli).
Una attenzione particolare andrebbe data alla salute mentale identificando uno stabile dove poter costruire un osservatorio contro il disagio. Non il classico centro istituzionale ma un luogo aperto dove operatori e utenti possano sperimentare nuove forme di socializzazione e integrazione.
Comunicazioni e Trasporti
Internet non è solo un’occasione di svago ma diviene sempre di più una necessità per sbrigare pratiche burocratiche, acquistare biglietti, avere informazioni. Per questo pensiamo che uno dei compiti principali della nuova amministrazione sia quello di fare in modo che tutti i cittadini, compreso quelli che oggi vivono nella comunità montana, abbiano un accesso rapido, stabile e gratuito al WEB. Molti comuni in altre parti d’Italia hanno scelto la banda larga.
Ogni frazione del comune deve avere almeno una cabina telefonica funzionante che vada non solo con schede telefoniche ma anche con monete per permettere a chiunque si trovi in difficoltà, e non sia in possesso di cellulare, di chiamare a qualunque ora del giorno.
Pensiamo che vada garantito a tutti i cittadini il diritto alla mobilità per questo pensiamo che compito dell’amministrazione comunale sia quello di impegnarsi a potenziare il trasporto pubblico. Non è possibile che la notte non esistano autobus che colleghino Camaiore al mare. Pensiamo, inoltre che le persone disoccupate e i pensionati al di sotto di un certo reddito abbiano diritto a degli sconti se non addirittura a viaggiare completamente gratis. Pensiamo che potenziare il trasporto pubblico urbano abbia ricadute positive sulla diminuzione del traffico e dell’inquinamento.
Pensiamo che un comune di oltre 30000 abitanti e con una frazione turistica come Lido di Camaiore debba avere una stazione ferroviaria decente. Le FS dopo la privatizzazione hanno scelto la politica dei tagli. Cosi mentre si buttano soldi pubblici nell’inutile opera della TAV si chiudono le piccole stazioni o si riducono i numeri dei treni. Dal comune di Camaiore sono numerosi i pendolari che ogni mattina si recano per motivi di lavoro o di studio a Pisa, Carrara o La Spezia e che sono costretti a muoversi con mezzi privati o ad andare a prendere il treno a Viareggio o Pietrasanta. Per questo pensiamo che vadano garantiti almeno un numero accettabile di treni che permettano a lavoratori e studenti di utilizzare la stazione del Lido di Camaiore.
Sociale
Bisogna evitare che la crisi economica che colpisce il nostro paese sia usata come scusa per effettuare i tagli alle attività sociali. I soldi vanno presi dove ci sono e non danneggiando la povera gente. Nel campo del sociale sono molti gli interventi che andrebbero fatti ci limitiamo a indicarne alcuni partendo da quello che riteniamo il più importante: la questione casa. Il territorio è stato violentato dalla costruzione di nuovi edifici abitativi che sono destinati al mercato del turismo. Ad alcuni ex alberghi, in modo discutibile, è stata cambiata la destinazione d’uso per permettere ai soliti “intrallazzoni” del mattone di lucrare con la costruzione di appartamenti. Mentre ai tanti sfrattati e senza casa nel comune non sono date risposte. Bisogna smettere di edificare nuove abitazioni e bisogna reperire le case dove ci sono. L’amministrazione comunale deve aiutare i nuclei famigliari numerosi e in difficoltà economica nel pagare affitti ad equo canone.
Nel comune di Camaiore gli edifici in abbandono e stato di degrado sono numerosi dall’ex cartiera lungo fiume, al carosello sulla via Italica e allo stabile sul viale Kennedy a Lido di Camaiore, solo per citarne alcuni. Pensiamo che l’amministrazione debba recuperare questi stabili e metterli a disposizione della comunità con centri ludici e culturali per anziani e per giovani. Pensiamo che al comune di Camaiore servirebbe anche uno sportello immigrazione che permetta ai tanti lavoratori immigrati presenti sul nostro territorio di conoscere diritti e doveri.
Un altro aspetto che accogliamo nel programma e che c’è stato segnalato da più persone è quella della costruzione di un canile degno di questo nome. I cani non possono essere tenuti in strutture lager.
Attività culturali
Il nostro comune seguendo la tendenza presente in tutto il paese ha subito un notevole impoverimento da un punto di vista culturale e crediamo che non sia facile invertire la tendenza. Tuttavia troviamo vergognoso che non ci sia né un teatro, né un cinema comunale. Anni fa durante le trattative dell’amministrazione con il centro commerciale Esselunga parlavano come contropartita di una multisala. Naturalmente alle promesse non hanno seguito i fatti. Per noi sarebbe importante identificare almeno due luoghi nel comune magari uno nel capoluogo o in una frazione montana e uno a Capezzano Pianore o Lido di Camaiore dove poter aprire due spazi utilizzabili sia come cinema sia come teatri.
Una delle cose più importanti secondo noi è il rapporto dei giovani con le tradizioni e la cultura del nostro territorio. Pensiamo che andrebbero istituiti dei concorsi letterari annuali con premi per studenti di scuole elementari e scuole medie inferiori su alcune tematiche storiche come la Resistenza e l’antifascismo a Camaiore, su alcune tematiche ambientali come la salvaguardia della natura a partire dalla montagna e dai fiumi.
Sul tema della Resistenza e dell’antifascismo pensiamo che la ricorrenza del 25 aprile a Marignana vada migliorata potrebbe diventare una tre giorni dove oltre alle cerimonie istituzionali vi siano momenti gastronomici, musicali, culturali. Pensiamo inoltre che per tenere viva la memoria non sarebbe male aprire un museo della storia camaiorese dal medioevo ad oggi con uno spazio ben dedicato anche alla Liberazione dal nazifascismo.
Il comune di Camaiore dovrebbe sviluppare dei nuovi gemellaggi con realtà importanti e vitali e favorire gli scambi culturali. Il comune di Camaiore non ha gemellaggi con città extraeuropee.
Noi proponiamo due gemellaggi con il villaggio di Ni’lin; situato in Palestina nella West Bank, dove esiste una comunità che con orgoglio e dignità si batte da anni contro la costruzione del muro dell’apartheid; e con la città boliviana di Cochabamba salita alle cronache per la cosiddetta guerra dell’acqua. Nel 2003 la popolazione di Cochabamba nella lotta per la difesa dell’acqua pubblica riuscì a cacciare le multinazionali dal paese. Si tratta di due luoghi simbolo contro il razzismo e per la difesa dei beni comuni.
Pensiamo che andrebbe verificata l’ipotesi con l’universitaria di Pisa di riuscire a portare in Versilia, e magari proprio nel nostro comune una facoltà universitaria. Questo oltre ad essere un bene da un punto di vista culturale avrebbe ricadute positive anche sul punto di vista economico.
Democrazia, partecipazione ed economia.
Nelle campagne elettorali tutti promettono di risolvere i problemi e affermano che metteranno a posto ogni cosa. Fanno vedere la realtà in modo semplice e vi chiedono il voto. Noi pensiamo che non ci sia niente di più sbagliato. Siamo contro le deleghe in bianco e la semplificazione delle cose. Noi pensiamo che i cittadini vadano responsabilizzati e resi protagonisti della vita politica della comunità. A chi ci chiede: “cosa farete se vi trovaste a governare?” Rispondiamo che questa domanda è mal posta perché tutti dobbiamo governare la nostra città. Siamo contro l’idea che alcuni, pochi, uomini mettano a posto le cose. Per questo pensiamo ad un protagonismo maggiore dei cittadini attraverso consigli comunali aperti dove i cittadini possano prendere parola. Pensiamo che il bilancio del comune debba essere discusso e votato non solo dai partiti ma dalla intera cittadinanza. Alcuni chiamano questa forma bilancio partecipativo, al di là dei nomi noi pensiamo che l’ultima parola su dove vadano spesi i soldi della comunità spetta ai cittadini e non a qualche politico che una volta eletto fa gli affari suoi. Siamo per una maggiore autonomia e autogestione del territorio e pensiamo a delle commissioni popolari territoriali che abbiano realmente potere e che non siano inutili come lo erano le circoscrizioni. Abolirle è stato comunque un errore perché un comune territorialmente vasto come il nostro che va dal mare ai monti ha esigenze diverse e nessuno meglio dei residenti in luogo conosce le problematiche e le soluzioni. Pensiamo a quattro cinque aree che potrebbero essere: Lido, Capezzano, Camaiore centro, zona montana Nord, zona montana Sud.
La crisi economica ha colpito e colpirà il piccolo commerciante favorendo la grande distribuzione e creando l’illusione del risparmio ma soprattutto impedendo di conoscere ai consumatori cosa comprano e consumano. Contro la grande distribuzione sia di SPA come Esselunga o di Cooperative che hanno tradito come le COOP occorre ripartire dalla valorizzazione dei prodotti del territorio. Siamo per una filiera corta che riduca al minimo il passaggio delle merci dal produttore al consumatore. Pensiamo quindi ad una nuova forma consorziale dei produttori alla quale gli stessi consumatori possano avere voce in capitolo. Nei molti stabili dismessi potrebbero essere aperti dei mercati di prodotti locali e magari biologici.