Assistiamo, come ormai di consueta abitudine, allo “spot istituzionale” che vede come protagonista l’emergenza casa, evidenziata solo nella problematica degli occupanti abusivi che rappresentano una infinitesimale parte del reale problema socio-abitativo della città. Noi da anni proviamo l’esatto contrario, ovvero che il problema casa reale sta fuori da quella spicciolata di famiglie che hanno occupato anni a dietro, ma è radicato nell’edilizia privata, nella speculazione e nel mercato immobiliare e nella crisi in essere; il tentativo di far apparire sempre la risoluzione di questa vicenda, come la panacea di ogni male è per noi una delle tante forme di disinformazione guidata dai poteri forti. Ci sentiamo di esprimere la nostra profonda criticità e disapprovazione in merito alla militarizzazione della città, all’utilizzo della violenza contro persone, per fatti di ormai antica storicità, perché la democrazia non si applica con i caschi e i manganelli. La democrazia per noi si applica destituendo la classe politica e i responsabili degli enti pubblici e delle istituzioni che hanno prodotto questa crisi e le condizioni abitative nel quartiere Varignano. Il Comune di Viareggio, insieme ad enti pubblici e organi istituzionali, nonché alla governance nazionale, hanno avuto nel corso di questi ultimi 20/30 anni, la responsabilità di aver prodotto un sistema di poteri, che emarginasse le classi sociali proletarie e povere, hanno permesso e costruito un sistema che ha delineato il quartiere Varignano come un ghetto, accessibile alla politica solo nel momento della necessità della compravendita di voti. In tutta questa vicenda una cosa è certa, i veri responsabili di questo disagio non sono stati minimamente attaccati, Stato, giunte comunali, enti pubblici e istituzioni sono i reali artefici di questo disagio e crediamo profondamente che in passato ed ora, si riconfermi la necessità di evidenziare come i tempi delle urgenze sociali ed economiche della popolazione, non siano assolutamente in linea con quelli della politica e delle istituzioni e questo porta solo alla necessità di riappropriazione del patrimonio pubblico e privato in abbandono su tutto il territorio locale e nazionale. La nostra critica va anche alla situazione ormai protrattasi da troppo tempo, che vede ancora alcune case popolari chiuse e questo per noi è inaccettabile, la politica ha scelto troppe volte di investire su altri campi di profitto invece che sulle case popolari; non siamo più disposti a vedere le case sgomberate e murate in attesa di un’assegnazione che non ci sarà o che tarda ad arrivare, per non parlare del ladrocinio delle grosse ditte appaltatrici multinazionali, che non pagando gli operai e ritardando i lavori, si sono “pappate” milioni di euro per costruire le case popolari a Viareggio, fermando i cantieri e non finendo le case da assegnare alle famiglie. Per questo il nostro schieramento in questa vicenda è contro la classe politica che per anni ha considerato le classi proletarie e povere come un problema e non come una fonte di investimento per un futuro sociale equo e libero da disuguaglianze. Ribadiamo con forza la richiesta del blocco di tutti gli sfratti e degli sgomberi, proponendo per quest’ultimi una sanatoria che vada in base al reddito e al patrimonio; l’apertura immediata con la loro conseguente assegnazione, di tutte le case popolari chiuse, sgomberate e poi murate e dell’immediata ultimazione delle case popolari in costruzione.
Brigata Sociale Anti Sfratto
Unione Inquilini Viareggio
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